L’Arengo contro tutti i ricorrenti al Tar per ribadire la legittimità del canone concessorio, ovvero il nuovo balzello per chi utilizzi suolo e sottosuolo traendone vantaggi economici. E per tutti si intendono, nello specifico, sia la Saba che ha presentato un ricorso per l’annullamento della ribattezzata tassa sui parcheggi, sia l’Enel che ha deciso di seguire la stessa strada. Adesso l’Amministrazione comunale ha deciso di costituirsi in giudizio per opporsi ai due ricorsi presentati e per confermare di voler andare avanti con la riscossione di questo nuovo canone. Ed ecco, quindi, la delibera con cui la giunta ha deciso di costituirsi, per quanto riguarda l’ente comunale, nel giudizio promosso davanti al Tar Marche da Saba Italia “avente per oggetto la richiesta di annullamento, previa sospensiva, della deliberazione 13 del 25 febbraio 2016 con la quale il consiglio comunale ha approvato il regolamento comunale per l’applicazione del canone concessorio non ricognitorio. Così come è stato già definito di procedere anche nei confronti dell’Enel distribuzione che ha scelto la stessa strada della Saba, contestando il canone in questione.
Il famigerato canone concessorio, istituito dal consiglio comunale nel 2016, aveva prodotto dal punto di vista operativo, l’invio da parte dell’Arengo degli avvisi di pagamento, inoltrati proprio prima dello scorso Natale, a tutti quei soggetti individuati quali potenziali destinatari di questo canone per lo sfruttamento anche a fini economici del sottosuolo o suolo pubblico nel territorio comunale. In concreto, le letterine per il pagamento erano state inoltrate alla società Ascoli reti gas s.r.l. (di proprietà dell’Arengo stesso) per un importo pari a 354.301,73 euro, alla Ciip spa (Cicli integrati impianti primari) per un importo di 258.570,15 euro, alla società Enel distribuzione spa per una somma pari a 282.266,50 euro e alla Saba Italia spa per un importo di 270.570,96 euro. E’ seguita, quindi, una fase di confronto richiesta dagli stessi soggetti chiamati a pagare il canone, al termine della quale la posizione della Ciip è stata stralciata e sospesa dopo la valutazione di normative specifiche che escluderebbero la società dal pagamento della nuova tassa. Nessun problema riguardo il pagamento di Ascoli reti gas, trattandosi di una società comunale, mentre sia l’Enel che la Saba (con quest’ultima che inizialmente ha anche richiesto un confronto per il riconteggio dell’importo richiesto) che hanno scelto la via della giustizia amministrativa per ottenere l’annullamento della delibera consiliare che ha istituito il canone, ritenendolo illegittimo.
Complessivamente, le somme richieste dall’Arengo quale corrispettivo per il canone concessorio non ricognitorio da pagare per l’utilizzo del sottosuolo e del suolo comunale (tra cui, appunto, l’utilizzo del suolo occupato dai parcheggi) ammonterebbero complessivamente a 1.165.709,34 euro. Ebbene al momento, dopo lo stralcio della posizione della Ciip spa, l’unica somma che l’Arengo è certo di incassare è quella dei 354.301,73 euro spettanti all’Ascoli reti gas. Sulle somme che, invece, Enel distribuzione e Saba dovrebbero versare, secondo l’ente, si dovrà ora aspettare il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale. E si tratta di una somma complessiva 552.837,46 euro. Quindi un importo non trascurabile per le casse comunali. Va detto che l’Arengo ha deciso di perseguire la strada dell’istituzione del canone concessorio non ricognitorio, anche alla luce di precedenti sentenze della Cassazione in linea con la scelta di ricorrere a questo tipo di canone. Anche se in precedenza c’era stato qualche precedente in senso contrario. Ma il motivo principale era stato considerato il diritto ad un corrispettivo per chi tragga benefici economici dall’utilizzo del suolo pubblico.