Nove progetti aziendali con un investimento complessivo di oltre 32 milioni di euro (di cui 22 milioni di euro richiesti a livello di agevolazioni) per un’occupazione complessiva di 120 persone. Sono questi i numeri ufficiali dell’Area di crisi complessa Piceno-Val Vibrata per quel che riguarda il territorio della provincia ascolana. Nove le aziende che sono state inserite in graduatoria per pescare dai 17 milioni di euro messi a disposizione per la parte marchigiana dell’Area di crisi e che dovrebbero avere lo sblocco dei co-finanziamenti alla fine di marzo, ovvero dopo i 90 giorni dall’avvio della fase istruttoria. Progetti diversi, tra loro, sostanzialmente di implementazione aziendale, che dovrebbero garantire, come detto, 120 nuovi posti di lavoro. Sicuramente una boccata di ossigeno per un territorio che soffre maledettamente la mancanza di posti di lavoro, anche se si tratta – cifre alla mano –di una goccia nel mare. Un piccolo apporto che si andrà gradualmente a completare con l’altro bando, quello riservato allo start up o allo sviluppo di piccole e medie imprese, con la possibilità di inoltrare richieste fino all’esaurimento dei 5,8 milioni disponibili grazie ai fondi Fesr (fondi europei).
E’ sostanzialmente nelle mani di nove aziende il possibile ritorno positivo dell’Area di crisi complessa per quel che riguarda i progetti con investimenti superiori ad 1,5 milioni di euro. Progetti che, secondo l’apposito bando scaduto nello scorso mese di dicembre, doveva prevedere “la realizzazione di programmi di investimento produttivo o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, con spese ammissibili non inferiori a 1,5 milioni di euro e che comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento”. Erano considerati prioritari, per quanto riguarda le attività ammesse all’accesso alle agevolazioni, industrie alimentari, industrie tessili, confezioni di articoli da abbigliamento, fabbricazione di prodotti chimici, fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, fabbricazione mobili per arredo domestico, alloggi.
Le aziende che sono state inserite nella graduatoria, per quel che riguarda il Piceno, sono come detto nove. Al primo posto c’è Hp Composites srl, nota azienda insediatasi ad Ascoli approfittando della zona franca comunale, leader nella progettazione e produzione di componenti in materiale rinforzato in fibra di carbonio per automotive, motor sport e settori navale, aereonautico, industriale e design. Il progetto presentato prevede investimenti per 4 milioni di euro, con una richiesta di agevolazioni per 2,8 milioni e con la previsione di 50 nuovi posti di lavoro. A seguire, figura la Covalm società cooperativa agricola con un progetto che prevede investimenti per 4.423.321 euro e 3.096.325 euro di agevolazioni per l’assunzione di 19 persone. E ancora, Selettra srl con un progetto da 3.974.671 euro con agevolazioni richieste per 2.654.000 euro e la previsione di 15 nuovi posti di lavoro; Linergy srl con un progetto che prevede 4.895.600 euro di investimento con 2.928.360 euro di agevolazioni richieste e 10 assunzioni previste; Meccanica H7 srl con un progetto da 5 milioni di euro e la richiesta di 3.500.000 euro di agevolazioni per assumere 15 nuove persone; Sign srl con investimenti per 2.578.246 euro e 1.928.528 di agevolazioni richieste con 5 nuovi posti di lavoro; Ondulato Piceno srl con un progetto da 1.960.300 euro di investimenti con 1.470.225 euro di agevolazioni richieste e 5 assunzioni programmate; Ano-tech spa con la previsione di 1.723.474 euro di cui 1.290.861 euro di agevolazioni richieste e l’assunzione di 5 persone; Ipsas spa 3.846.110 euro di cui 2.884.583 euro richiesti come agevolazioni e 2 nuovi posti di lavoro. Complessivamente, oltre 32 milioni di investimenti, di cui 22 milioni circa di agevolazioni richieste e 120 nuovi posti di lavoro. Considerando, però, che le agevolazioni disponibili per le Marche sono per un totale di 17 milioni. Altre due aziende picene, invece, hanno visto respinti i rispettivi progetti perché in un caso non ammissibile e nel secondo caso non esaminabile.
Per sbloccare definitivamente le pratiche ora ammesse in graduatoria e, quindi, anche le relative agevolazioni da concedere, bisognerà ora attendere lo scadere dei 90 giorni previsti a partire dall’avvio dell’istruttoria che è avvenuto all’inizio di gennaio. Dunque, l’attivazione dei progetti in graduatoria è prevista a partire dal prossimo mese di aprile.