Mentre a livello nazionale si cerca la quadratura del cerchio per quel che riguarda il nuovo Governo, anche Palazzo Arengo ora ha un rebus da risolvere: si tratta quello legato alla giunta comunale che, per diversi motivi, perde ora un altro pezzo. Dopo le dimissioni di Michela Fortuna, già assessore comunale con deleghe come quelle al turismo e all’innovazione, per sopravvenuti impegni professionali e familiari, ora a prepararsi a lasciare la poltrona assessorile è Giorgia Latini, assessore alla cultura e ai musei, che prende la strada di Roma essendo risultata eletta in Parlamento nella lista della Lega. A questo punto, bisognerà capire cosa deciderà il sindaco Castelli per questo scorcio di legislatura (che si concluderà nella tarda primavera di un altr’anno)
Perché, in questo momento, il Comune di Ascoli rispetto all’articolo 1 comma 137 della legge 56 del 2014 sarebbe già “fuorilegge”, considerando che tale articolo ha previsto che “nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.
Pertanto, per i Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, la legge in questione prevede una percentuale precisa a garanzia della parità di genere – per le giunte – pari al 40% specificando anche l’eventuale arrotondamento aritmetico che denota la scelta di voler ancorare la percentuale minima di rappresentanza ad un valore numerico oggettivo, preciso e puntuale. Tutti gli atti di nomina della giunta comunale adottati nella vigenza dell’art. 1, c. 137, della legge 56/2014 trovano, dunque, secondo esperti in materia, in tale norma un ineludibile parametro di legittimità, al quale devono adeguarsi non soltanto le nomine assessorili all’indomani delle elezioni, ma anche quelle successivamente adottate nel corso del mandato.
Nello specifico della giunta comunale ascolana, tra l’altro, la situazione sarebbe già non conforme a quanto richiesto dalla legge già ora, considerando che attualmente sono sei gli assessori maschi, ovvero Brugni, Tega, Lattanzi, Silvestri, Gibellieri e Filiaggi, mentre dopo l’addio di Michela Fortuna le donne sono rimaste solo due: Donatella Ferretti (vice sindaco) e Giorgia Latini. Quindi sono già decisamente sotto la percentuale del 40%. E se la Latini, come sembra, lascerà l’esecutivo, le quote rosa si ridurranno ad una sola componente.