Una storia che si ripete periodicamente: enti locali e cittadini muro contro muro per le multe quasi in serie che continuano a piovere sugli automobilisti e i ricorsi che ne conseguono. Ricorsi che arrivano a fronte soprattutto di strumenti tecnologici chiamati ad inchiodare sempre più cittadini alla guida, quali autovelox, velomatic, varchi.
Uno scenario che anche in questi giorni vede Provincia e l’Arengo che si ritrovano a difendere le loro scelte per il rispetto del codice della strada di fronte ad un giudice di pace. Ricorsi che diventano ormai una reazione sempre più costante degli automobilisti multati, probabilmente in tutti quei casi in cui le sanzioni sono reiterate in breve tempo. Il tutto con utenti che riescono in diversi casi a spuntarla nei confronti dell’ente sanzionatore, ma anche con chi è costretto addirittura a chiedere rateizzazioni per poter pagare le somme di multe accumulatesi. Perché in realtà, proprio per chi si ritrova a transitare sistematicamente in alcune strade, come nel caso del tratto sotto video-controllo a Monticelli anche laddove in certe giornate si è aggiunto anche il velomatic (oltreché in altre zone cittadine), è facile vedersi recapitare più di un verbale di contravvenzione nell’arco di poco tempo. Così come per chi transiti ripetutamente nel centro storico ascolano con il rischio di incappare nella morsa dei varchi elettronici.
Nel nome della sicurezza, le macchinette che controllano la velocità stradale nelle strade ascolane e picene rischiano anche parallelamente di mettere in difficoltà qualche famiglia ascolana. Specie quando le multe si cumulano. Basti considerare che ci sono stati e continuano ad esserci più verbali di contravvenzione arrivati ad una sola persona, con importi complessivi da pagare che arrivano in breve tempo anche fino a 1.300 euro. Ed ecco che, con l’arrivo degli avvisi di pagamento dopo la scadenza dei fatidici 60 giorni, in tanti hanno richiesto una rateizzazione degli importi per poter far fronte alla imprevista quanto gravosa spesa. E pagare le rate non per un televisore ad alta tecnologia o un altro bel regalo, ma per sanzioni amministrative, non è sicuramente la stessa cosa.
Anche in questi giorni gli enti si trovano a dover decidere di presentarsi davanti al giudice di pace per altri ricorsi di cittadini che contestano le sanzioni legate a violazioni del codice della strada. Anche con casi si trascinano fino alla Cassazione per impugnare una sentenza d’appello del Tribunale. Ma, in rapporto ai pur crescenti ricorsi, resta molto più ampia la fascia di cittadini che per difficoltà economiche o per scelta anziché ricorrere si limitano a non pagare le sanzioni.