Ha preso il via ufficialmente l’iter che porterà alla forzata cura dimagrante anche per la Camera di commercio ascolana. Una cura dimagrante che inciderà anche sul personale, sul patrimonio e sulle aziende speciali. Nell’ambito del processo di razionalizzazione avviato dal Ministero competente, ora dopo il decreto firmato dal ministro Calenda e pubblicato il 28 febbraio è partito ufficialmente l’iter che porterà ad accorpare gli enti camerali in molte regioni italiane, tra cui anche le Marche. In particolare, il commissario ad acta incaricato, Michele De Vita, dovrà portare a termine tutte le procedure che serviranno ad accorpare in un’unica Camera di commercio regionale tutte quelle esistenti sul territorio, Ascoli inclusa. Le sedi territoriali resteranno come sedi decentrate.
Con il decreto firmato a febbraio, il ministro Calenda ha rimesso in moto la riforma delle Camere di commercio, ripartendo dallo stop imposto dalla sentenza della Corte Costituzionale nel dicembre scorso. Il decreto ora permette di completare il processo di riorganizzazione del sistema delle Camere di commercio all’interno della riforma della Pubblica amministrazione, e di definire un nuovo assetto territoriale con una complessiva razionalizzazione organizzativa. Con il via libera della Corte dei conti, dallo scorso primo marzo sono stati avviati dai commissari ad acta, nominati dallo stesso ministro Calenda, i 18 processi di accorpamento, alla conclusione dei quali le camere di commercio diventeranno, in Italia, 60 rispetto alle originarie 105. Nelle Marche, come detto, tutti gli enti camerali confluiranno in un unico ente regionale. La nuova Camera di commercio sarà costituita ufficialmente a decorrere dalla data di insediamento del nuovo consiglio camerale e gli organi delle Camere di commercio oggetto di accorpamento (quindi anche quelli ascolani) decadranno dalla data di insediamento del nuovo consiglio camerale regionale. I beni patrimoniali e il personale delle attuali Camere di commercio territoriali saranno trasferiti alla nuova Camera di commercio delle Marche, ma sono previsti tagli al personale e vendite del patrimonio non necessario. Gli interventi di razionalizzazione previsti per le sedi camerali coinvolte nella razionalizzazione, tra qui quella ascolana, prevedono come detto anche la dismissione o la locazione a terzi, mediante procedura ad evidenza pubblica, delle parti di patrimonio immobiliare non più ritenuto essenziale alle finalità istituzionali. Così come verranno ridotte le aziende speciali in una prima fase a 3 per tutta la regione e, in una seconda fase, ad una unica azienda speciale regionale. Parallelamente, sempre in base al decreto legislativo in materia, ogni Camera di commercio, tra cui ovviamente anche quella di Ascoli, dovrà rideterminare il proprio contingente di personale dirigente e non dirigente e, di conseguenza, le proprie dotazioni organiche. In tal senso, nell’apposito prospetto ministeriale il numero di unità lavorative per la sede di Ascoli viene indicato in 23 persone.