Parte la caccia alle emissioni maleodoranti che inquinano il territorio ascolano. L’iniziativa è della Provincia di Ascoli che ha pensato ad una campagna di monitoraggio e rilevazioni a tappeto, della durata di almeno 20 giorni, che riguardano in particolare i comuni di Ascoli, Castel di Lama e Maltignano, anche sotto la spinta diverse persistenti segnalazioni da parte di cittadini che nel corso degli anni si sono fatte sempre più pressanti. Il nemico dichiarato, dunque, sono queste emissioni olfattive, questi miasmi che si propagano in alcune zone in particolare con un impatto negativo a livello ambientale. Un fenomeno già evidenziato anche in passato ma che ora, con questa attività diretta di rilevazioni e monitoraggi, da parte di Palazzo San Filippo, si cerca di mettere a fuoco in maniera più precisa per poi capire come si possa intervenire per ridurre tale tipo di impatto inquinante.
Alla base della decisione assunta dall’Amministrazione provinciale in questa fase, c’è lo spunto che arriva, come specificato nella apposita determina, da quei “territori dei Comuni di Castel di Lama, Ascoli, Maltignano ed Ancarano (quest’ultimo sul versante abruzzese) che vedono la presenza di impianti ed aziende le cui attività potrebbero essere fonte di emissioni odorigene impattanti sull’ambiente circostante e sulla vita dei cittadini”. Il che, tradotto in parole povere, significa andare ad individuare, dati ufficiali alla mano, quelle situazioni che risultano impattanti e negative per l’ambiente dal punto di vista delle emissioni olfattive, ovvero dai cattivi odori che si concentrano in alcune zone.
“La Provincia e i singoli Comuni interessati, – si legge proprio nel provvedimento della Provincia con il quale si è deciso di attivare questa caccia alle fonti di inquinamento olfattivo presenti sul territorio – a seguito delle preoccupate e sempre più frequenti segnalazioni di odori nauseabondi fatte pervenire dai cittadini residenti nei comuni di Castel di Lama, Ascoli e Maltignano nel corso dell’ultimo anno, hanno sin qui cercato di attivare tutte le misure possibili di controllo e monitoraggio attraverso opportune segnalazioni alle Arpa (le agenzie regionali per l’ambiente) competenti territorialmente, a cui hanno fatto seguito sopralluoghi ed accertamenti”.
E proprio sulla questione, più volte sollevata in passato anche dagli stessi sindaci di qualcuno dei Comuni coinvolti, si era arrivati anche ad un recente confronto allargato proprio per valutare le eventuali misure da adottare per tenere sotto controllo il fenomeno e trovare delle idonee soluzioni al problema.
“Al fine di dare una più consistente risposta alle lamentele – si legge ancora nella determina assunta in questa fase dall’Amministrazione provinciale ascolana – e anche raccogliendo le istanze dei cittadini dei territori di Castel di Lama, Ascoli e Maltignano, la Provincia di Ascoli ha convocato lo scorso 23 novembre 2017 uno specifico incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti dei comuni piceni interessati dal problema, ovvero Castel di Lama, Ascoli e Maltignano, oltre ad Ancarano, la Provincia di Teramo, l’Arta Abruzzo, l’Arpam Marche, il Piceno Consind ed il Comitato antinquinamento di Castel di Lama”. A seguito di quel confronto allargato, proprio nello scorso mese di dicembre, proprio a ridosso del Natale, si è arrivati alla firma di un protocollo d’intesa da parte della stessa Provincia e dei Comuni di Ascoli, Castel di Lama, Maltignano e Ancarano, oltre all’Arpam (l’agenzia regionale per l’ambiente) con l’obiettivo di programmare ed attivare proprio una campagna odorimetrica, ovvero di misurazione degli odori e dei loro effetti a livello ambientale, nei territori dai quali, in particolare, continuano ad arrivare le segnalazioni.
Da quel protocollo siglato tra le parti, si è, dunque, partiti per arrivare in tempi stretti a definire tutta una serie di misurazione delle emissioni olfattive che verranno rilevate su tutto il territorio interessato dal problema ormai da diversi anni. Si è previsto, quindi, di provvedere all’effettuazione di una campagna di rilevazione degli inquinanti atmosferici, “per mezzo di stazioni mobili di monitoraggio da posizionarsi nei punti critici del territorio” e, in particolare, nei comuni di Castel di Lama, Ascoli e Maltignano”. La Provincia, da questo punto di vista, ha già richiesto un preventivo di spesa che una ditta specializzata ha fatto già pervenire proprio per l’esecuzione di questa indagine olfattometrica (ovvero di misurazione degli odori che si registrano nell’aria).
Un’indagine che verrà svolta attraverso l’utilizzo di un laboratorio mobile che costerà 900 euro più iva al giorno e avrà il compito, spostandosi nelle varie zone individuate, di andare a rilevare la consistenza e la tipologia di queste emissioni olfattive che vengono avvertite distintamente anche dai cittadini, per poi consentire all’Amministrazione provinciale di valutarne l’incidenza a livello ambientale e ragionare sulle possibili soluzioni o sui conseguenti provvedimenti. La campagna di rilevazioni programmata da Palazzo San Filippo, secondo quanto previsto dalla relativa determina, è stata ragionevolmente stimata per una durata di rilevamento pari ad almeno 20 giorni, per un importo complessivo previsto pari a 18.000 euro più iva.