Sarà una Scuola di alto livello per le imprese di innovazione sociale quella che nascerà all’ex Olimpia, oggi sede della Bottega del Terzo settore, ad Ascoli. Un’accademia che coinvolgerà importanti realtà come la “Bocconi” di Milano e una prestigiosa Università californiana per educare i giovani verso questo nuovo percorso formativo anche in ottica occupazionale. Un progetto ambizioso e importante che rientra nei programmi di questa realtà in crescita qual è la Bottega del Terzo settore (presidente Roberto Paoletti e direttivo formato da Franco Bruni, Franco Zazzetta, Roberta Moretti, Claudio Siepi, Marco Ciccola, Carla Capriotti), con l’adesione di ben 120 strutture del no profit. La Bottega si occupa della gestione dello storico immobile dell’ex cinema Olimpia, in corso Trieste, di proprietà della Fondazione Carisap (che ha lì i propri uffici). “Un immobile che deve essere – come sottolinea il presidente Roberto Paoletti – una “casa della comunità” e un punto di riferimento anche per la rivitalizzazione del centro storico”.
“La Scuola di educazione all’impresa di innovazione sociale – spiega Paoletti – è un progetto di grande rilevanza per il territorio nella convinzione che proprio le imprese del Terzo settore, del sociale, possano rappresentare una delle leve più importanti anche dal punto di vista economico e occupazionale oltreché sociale. L’iniziativa è di spessore. Si tratterà di un’accademia che coinvolgerà anche riferimenti qualitativi importanti come la Bocconi di Milano e una prestigiosa Università californiana. E’ un percorso significativo che sarà portato avanti con convinzione, in linea con il pensiero del presidente della Fondazione, Galeati. Noi siamo convinti che l’impresa sociale professionalizzata possa essere uno dei motori di questo territorio”.
“Getteremo il seme di questa nuova Scuola che avrà sede qui all’ex Olimpia – prosegue Roberto Paoletti – con un’iniziativa denominata “Visionario” che prevede una serie di incontri con ‘contaminatori’, che verranno anche dall’estero, proprio per parlare di formazione e di prospettive per le imprese sociali per il nostro territorio. Nel frattempo metteremo in campo anche un’altra iniziativa, “Tech Soup” sempre legata alla formazione d’impresa per il Terzo settore per parlare di digitalizzazione, rendicontazione e programmazione”. Si punta sulle imprese sociali e innovative, dunque, per andare a ricreare anche fiducia e nuovi posti di lavoro, alla luce dell’evidente passo indietro, sul territorio di altri settori economici di riferimento nel passato.
Mentre si traccia la strada futura, la Bottega del Terzo settore sta cercando anche di farsi conoscere meglio dalla città, di far capire il proprio ruolo e le proprie finalità. “Noi siamo la risultante – spiega Paoletti – di un percorso iniziato circa 20 anni fa col presidente Marini Marini e gli altri organi della Fondazione Carisap che hanno pensato ad un futuro anche col Terzo settore. E quindi contributi e bandi sono stati proiettati anche verso il no profit”.
“La Fondazione – aggiunge il presidente di Bts – partendo da una rete esistente di realtà no profit ha voluto dare una mano a far viaggiare il Terzo settore in maniera migliore. Ed oggi siamo qui, a gestire questa bellissima struttura per trasformarla nella casa della comunità, aperta a tutti. E’ la casa di chi la vuole abitare. Abbiamo creato una cosa unica in Italia. Qui si fa co-working, ovvero si lavora condividendo, si ritrovano gli studenti universitari, si dà spazio alle varie realtà del no profit per iniziative, incontri, approfondimenti. Inoltre, alle realtà del no profit associate offriamo servizi gratuiti di consulenza legale, amministrativa e di comunicazione web-social. Ci sono, poi, iniziative già avviate come il cineforum con dibattiti su temi sociali e quella in collaborazione con Radio Ascoli che permette ai giovani di raccontarsi. La struttura è aperta tutti i giorni feriali, con due dipendenti, dalle 8,30 alle 19,30. E tutte le realtà del no profit possono iscriversi: basta rivolgersi in sede o andare sul nostro sito internet”. “La nostra sede, – conclude Paoletti – può e deve rappresentare un punto di ripartenza per la rivitalizzazione del centro cittadino. Uno dei nostri principali obiettivi è rigenerare e ricucire il tessuto sociale e questa struttura aperta a tutti, dove si lavora insieme, ci si incontra e si condividono idee può e deve essere uno dei punti di riferimento per tornare a socializzare, a incontrarsi ridando vita al cuore della città”.