La Fondazione per l’istituto Spontini è ormai pronta e potrebbe essere attivata entro l’anno, forse già dopo l’estate. Gli esperti incaricati dall’Arengo di valutare la possibile configurazione della struttura organizzativa e gestionale per portare avanti nel tempo il percorso dello storico istituto musicale ascolano hanno individuato la formula della fondazione culturale per andare a gestire i corsi musicali, le attività didattiche e anche per un eventuale ampliamento delle funzioni sempre nell’ambito culturale.
La necessità di effettuare un riordino delle strutture consortili in materia di università e di formazione musicale – come lo Spontini e lo stesso Consorzio universitario piceno – è strettamente collegata al nuovo ruolo assegnato alle amministrazioni provinciali da parte dello Stato. Alle Province, infatti, è stata sottratta la competenza in materia di programmazione delle attività culturali di area vasta, determinando, quindi, la conseguente impossibilità a detenere le partecipazioni collegate. E per questo motivo la Provincia di Ascoli ha dovuto già fare un passo indietro, formalmente, dall’istituto musicale Spontini, non potendo più giustificare la propria presenza come socio trattandosi, appunto, di una materia non più di competenza dell’ente. Il Piano di riordino per l’azienda speciale consortile Gaspare Spontini, che il Comune di Ascoli sta portando avanti, verte quindi, fondamentalmente, sulla necessità di aggiornare la forma giuridica di gestione (con la messa in liquidazione dell’attuale struttura) andando ad individuare una formula di carattere innovativo volta ad ottimizzare gli attuali costi di gestione senza escludere un potenziamento dell’offerta didattica e pensando anche a corsi di “popular music”, ovvero la musica pop, anche con il coinvolgimento dei privati.
Lo studio, avviato dagli esperti incaricati di studiare la questione Spontini, ha visto la conclusione attraverso la formulazione di nuova ipotesi gestionale e di una nuova identità dell’istituto “volte entrambe le situazioni a consolidare il valore educativo e sociale della musica e a garantire la vita dell’illustre tradizione cittadina”. In poche parole, una Fondazione culturale che sarà aperta anche ai privati. Ovviamente senza dimenticare la salvaguardia della continuità lavorativa di coloro che attualmente operano nell’istituto. In definitiva, potrebbe essere proprio la nuova formula – stando a quanto sostiene l’Arengo – a consentire una ripartenza dell’istituto senza le problematiche del passato e del presente che hanno portato a problemi gestionali ed economici che hanno minato la sopravvivenza dello Spontini. Il passaggio fondamentale, chiaramente, sarà riuscire a coinvolgere privati disposti ad entrare nella nuova struttura.