Le difficoltà della ricostruzione post sisma e la burocrazia che troppo spessa rallenta il rilascio delle autorizzazioni. Anche di questo si è parlato a Palazzo dei Capitani questa mattina nel corso dell’incontro dal titolo “Sisma, lo stato della ricostruzione e l’importanza dell’informazione” organizzato dalla Conferenza episcopale marchigiana al quale ha partecipato anche il commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli. “Questa ricostruzione non si risolve
con una buona legge o una buona ordinanza – ha spiegato il commissario -. Prendiamo la mia ordinanza fatta su sollecitazione dei sindaci: funziona ma quando è stata fatta nessuno ci ha
detto che ci sono l’80% dei fabbricati con abusi non sanabili, con il rischio di denunce penali per i cittadini. E non possiamo non tenerne conto”. “Sento sulle mie spalle la responsabilità di quello che sto facendo – ha proseguito De Micheli – ma quando la sera torno a casa e vedo mio figlio di due anni, mi domando se le decisioni che ho preso durante la giornata faranno il bene in futuro dei bambini delle zone terremotate, perché se vanno bene per loro, andranno bene per tutti”.
Nel corso dell’incontro il commissario ha evidenziato anche un altro problema che crea dei rallentamenti burocratici. “Manca il personale – ha detto -. All’inizio sembrava un numero enorme ma adesso, soprattutto nei piccoli comuni, non c’è abbastanza personale, soprattutto tecnico».