Adesso anche la sede della Protezione civile comunale risulta inagibile per il terremoto. La conferma arriva dall’apposita ordinanza e dalle relative schede Aedes che riguardano praticamente quasi tutte le palazzine che si trovano all’ex Villaggio del fanciullo, lungo la Salaria inferiore. Edifici che, in alcuni casi, per il loro stato mettono a serio rischio la pubblica incolumità, inclusa la zona vicina alla pista ciclabile. E tra queste palazzine ci sono anche, per l’appunto, la sede e il deposito per le attrezzature della Protezione civile. Un sisma, dunque, che non ha proprio guardato in faccia a nessuno, “sfrattando” anche coloro che hanno operato e garantito un valido apporto sin dalla prima fase dell’emergenza. E che adesso mette in difficoltà anche chi dovrebbe risolvere (e ha già risolto in moltissimi casi) le difficoltà dei cittadini. Tra l’altro, paradosso nel paradosso, l’inagibilità della sede della Protezione civile arriva adesso, 20 mesi dopo le prime scosse, proprio perché prima si è pensato alle situazioni critiche delle abitazioni.
Adesso, nero su bianco, c’è l’ordinanza che dispone l’evacuazione della sede della Protezione civile comunale così come altre palazzine presenti all’ex Villaggio del fanciullo. Un’ordinanza immediatamente comunicata alla Prefettura, al Comando dei vigili del fuoco, alla Protezione civile, al Comando di polizia municipale e ai Servizi sociali. Con l’incarico all’Ufficio tecnico comunale e ai vigili urbani di procedere con l’esecuzione dell’ordinanza stessa. Nove, complessivamente, le schede Aedes e, quindi, gli edifici interessati dal provvedimento (di cui solo uno agibile), ma a colpire è soprattutto la dichiarazione di inagibilità con previsto transennamento dell’area proprio per quel che riguarda la sede comunale della Protezione civile. “La struttura – si legge nell’ordinanza – presenta vulnerabilità intrinseche dovute a forte irregolarità legate alla presenza di strutture miste in muratura e cemento armato” e ancora, “iIl sisma ha causato evidente danneggiamento in una parete portante in muratura su cui poggiano le travi dei telai interni di due fabbricati attigui. La parete ha perso la propria capacità resistente pertanto si ritiene che un’ulteriore scossa determinerebbe il collasso a catena dell’intero fabbricato che quindi viene dichiarato inagibile”. Dunque, il rischio di un collasso dell’edificio ha portato alla disposizione del transennamento di tutta l’area. E in un’altra palazzina che ospita la Protezione civile, dichiarata “parzialmente agibile”, risultano “alcune lesioni passanti nelle murature in particolare le tramezze in corrispondenza dei servizi igienici e porzioni staccate sopra alle porte di accesso che necessitano di essere messe in sicurezza prima di poter rendere fruibili tali locali. Si evidenziano inoltre alcuni cedimenti della fondazione in corrispondenza dello spigolo nord est del fabbricato preesistenti ed accentuati dal sisma. E occorrerà rimuovere i controsoffitti diffusamente lesionati”.
Le altre palazzine risultate danneggiate sono quelle dell’ex scuola e dell’ex tipografia, della sala riunioni (per la quale è stato interdetto l’accesso a causa di una parete a rischio), della casa del custode e altre ancora, come ad esempio il deposito della Protezione civile. Mentre risulta agibile quella che attualmente ospita la tipografia comunale. Completamente inagibile, invece, è stato dichiarato un altro degli edifici che, però, era in stato di abbandono e ora dovrà essere transennato. Transennamento urgente per impedire l’accesso e messa in sicurezza riguarderanno anche la casa del custode, anch’essa inagibile, per evitare possibili crolli anche sulla adiacente pista ciclabile. In totale, dunque, all’ex Villaggio del fanciullo risultano 5 edifici inagibili, tre parzialmente agibili e soltanto uno agibile.