A ventiquattr’ore dalla partita con la Virtus Entella Serse Cosmi ha parlato così in conferenza stampa:
“Sono tutti convocati, ma avremo sette indisponibili: oltre a Carpani e Favilli, non ci sono Bianchi e Buzzegoli che considero il fulcro di questa squadra e del centrocampo, Cherubin, Varela, che si è fermato due giorni fa e Rosseti, che ha riportato una distorsione alla caviglia. Non vogliamo piangerci addosso perché chi non è stato protagonista per sei mesi magari può diventarlo in un minuto, il calcio è anche questo. E’ normale che per una gara così importante ogni allenatore vorrebbe scegliere da una rosa completa, ma il nostro campionato ha dimostrato che nel bene e nel male sono stati tutti protagonisti. E’ arrivato il momento per qualcun altro di dimostrare il motivo per il quale è venuto ad Ascoli. L’errore più grande che avremmo potuto fare durante la settimana sarebbe stato quello di pensare ai due risultati su tre in nostro favore e a tutto quello che teoricamente potrebbe essere a nostro vantaggio. Intanto siamo felici di giocare in uno stadio con oltre 10.000 persone che ti spingono e che dobbiamo trascinare con la prestazione sul campo. La lettura della partita dovrà essere quella di Chiavari dove abbiamo dato l’idea di saper gestire la gara; dovremo giocare una partita equilibrata, bisognerà vincere i duelli individuali fisici e tecnici, è questa la chiave insieme a fame, voglia e a un pizzico di fortuna. Per quasi 100′ dovremo giocare con massima attenzione, spingendo e accelerando a seconda dell’andamento della gara perché è normale non poter avere lo stesso ritmo per tutto l’incontro.
Il Presidente? Ieri è venuto a salutarci e oggi ha assistito all’allenamento. Addae? Ha esperienza anche se in campo non è un furbone, ma ha cuore, peso, determinazione e rappresenta quello che vuole la gente, ovvero il calciatore che non si arrende mai. Ho vissuto la vigilia di questo doppio scontro con l’Entella con una tensione maggiore di quella di Udinese-Barcellona; sotto l’aspetto emotivo la sento di più perché ci giochiamo tanto e perché su di me si è accentrata tanta responsabilità che adesso sento addosso, è un passaggio importante della mia carriera”.