Piano casa comunale “congelato”: aree pronte a Monticelli e Monterocco, ma mancano le imprese

Le aree ci sono, con tanto di cubature e numeri definiti, ma per ora resta un punto interrogativo sull’attuazione del Piano casa dell’Arengo per circa 430 alloggi a prezzi calmierati. Il problema, infatti, è rappresentato dal passo indietro delle imprese che, inizialmente, avevano proposto di investire sull’edilizia agevolata a Monterocco e a Monticelli (nell’area di Villa Rendina), in un caso per problemi legati ad un avvio di procedura fallimentare e nell’altro per un ripensamento dovuto evidentemente all’andamento del mercato immobiliare. Specie dopo l’ulteriore mazzata del terremoto. Al momento, quindi, è tutto fermo. E l’Arengo dal punto di vista formale, una volta portati a conclusione gli iter procedurali, come più volte confermato anche dall’assessore all’urbanistica Luigi Lattanzi, non può far altro che aspettare che qualche privato si faccia avanti. Perdipiù, proprio il discorso di Villa Rendina – per il quale qualcosa sembrava muoversi almeno informalmente – c’è l’ulteriore complicazione dovuta all’inserimento del progetto anche nell’ambito del programma di rigenerazione di Monticelli, con annessi finanziamenti governativi. E con il rigido cronoprogramma operativo che incombe.  Fatto sta che, per ora, tutto questo discorso dell’edilizia a prezzi agevolati, sembra essere in freezer così come le stesse aree che hanno avuto tale specifica destinazione riconfermata nel nuovo Piano regolatore.

Le indicazioni del Piano casa comunale, tradotte in altrettante varianti urbanistiche inglobate poi nel nuovo Prg, parlavano chiaro. Con la previsione di 430 alloggi tra l’insediamento previsto a Monterocco e quello a Villa Rendina. Due proposte che erano state già definite dall’Arengo ormai qualche anno fa con le imprese proponenti. Per l’area di Monterocco, sopra Borgo Solestà, in realtà la complicazione emersa in una fase successiva si concretizzava in un’avvio di procedura fallimentare per un’impresa che avrebbe dovuto portare avanti l’accordo di programma specifico. Un accordo secondo cui proprio in quella zona si sarebbero dovuti realizzare circa 140 alloggi a canone agevolato. Poi, con i problemi emersi, tutto è rimasto congelato. Ancor più numerosi gli appartamenti, sempre a prezzi calmierati, previsti a Villa Rendina, con una prima ipotesi di 320 unità, poi ridotte a 290. Con prezzi massimi per l’acquisto oscillanti tra i  1.650 e i 1.760 euro al metro quadrato. Le imprese, contestualmente, si impegnavano a reinvestire circa 1,6 milioni di euro in opere pubbliche.

Al momento, come già evidenziato, non risultano ufficialmente imprese pronte ad investire nelle due aree individuate a suo tempo dal Piano casa comunale. Se per Monterocco, infatti, erano sopravvenuti problemi di altra tipologia (indirettamente legati, comunque, alle risposte negative del mercato immobiliare), per quel che riguarda Villa Rendina, il progetto è stato anche inserito,a suo tempo, nel programma di rigenerazione di Monticelli che ha ottenuto complessivamente circa 15 milioni di contributi statali. Con un soggetto privato che era stato individuato e si era dichiarato disponibile ad investire, ma che poi anche alla luce degli effetti del terremoto, ha deciso di fare un passo indietro. E su questo fronte, dunque, tutto si è ufficialmente fermato in attesa di individuare una soluzione alternativa. Considerando anche che ci sarebbe un rigido cronoprogramma da rispettare per non perdere parte dei contributi governativi.

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