E’ Giuliano Tosti il nuovo presidente nella lunga storia dell’Ascoli Calcio (perché si tornerà all’antico anche con nome e marchio), investito dal nuovo azionista di maggioranza Massimo Pulcinelli. Un presidente che ha già, oltre alle doti umane, imprenditoriali e alla competenza calcistica, un grande valore impagabile: la passione. Un presidente che sin da ragazzino è cresciuto a pane e calcio con la sciarpa bianconera al collo e con centinaia di immagini delle gesta calcistiche del passato indelebili nella sua memoria. Ed è proprio questo, grazie anche alla nuova proprietà che ha capito perfettamente l’importanza di fare un piccolo passo indietro e lasciare a Tosti la carica presidenziale, che volevano tutti i sostenitori bianconeri. Dalle famiglie agli ultrà. L’unico nome in grado di unire e mettere d’accordo tutti e capace di ricompattare l’ambiente sin da subito. Perché nel mondo del calcio attuale avere un presidente che ama visceralmente la propria squadra è cosa sempre più rara. Forse unica.
Per il resto, la storia dell’Ascoli ricomincia da una firma di acquisizione sofferta, con lo stesso Pulcinelli che ha ammesso di aver avuto qualche ripensamento, di fronte alle difficoltà della trattativa, fino alla fine, ma anche da un marchio che torna al proprio posto: quello dell’Ascoli Calcio. Non senza il ringraziamento a Francesco Bellini da parte degli stessi soci che negli ultimi tempi erano rimasti in disparte, ovvero proprio Giuliano Tosti e Gianluca Ciccoianni. Ma col sorriso sulle labbra per un futuro che ha come parola d’ordine il cambio di rotta. Parole, quelle del patron Pulcinelli così come quelle dei due soci “superstiti”, di serenità e pregne di soddisfazione che hanno faticato a nascondere, proprio per l’importanza dell’obiettivo raggiunto.
Dopo aver annunciato il nome del nuovo presidente Giuliano Tosti, accolto da grandi applausi, Pulcinelli ha innanzitutto presentato i componenti del nuovo consiglio di amministrazione della società (che per ora vedrà inalterate le percentuali delle quote) e delle altre cariche: amministratore delegato è Andrea Leo, direttore generale Gianni Lovato e direttore sportivo Antonio Tesoro. Il consiglio di amministrazione è composto da Gianluca Ciccoianni, Vittorio Cimin, Susi Galanti e Massimo Ferrara. L’accordo concluso con Bellini non include ancora il discorso del Picchio Village per il quale si procederà con un successivo accordo-stralcio. La prossima fase prevede un incontro a Roma con Serse Cosmi per arrivare a definire, in ogni caso, chi sarà il nuovo tecnico dell’Ascoli.
Gli obiettivi? Pulcinelli non nasconde legittime ambizioni ma non vuole sbilanciarsi, confermando che, comunque, ora bisognerà recuperare il terreno perso per costruire la squadra. Intanto si dichiara soddisfatto della “bella squadra di professionisti” che è stata creata. E chiarisce che l’acquisizione dell’Ascoli è avvenuta attraverso una sua personale holding di partecipazione che si chiama Ferinvest Italia.
“Tirarmi indietro dalla trattativa? – risponde il patron ad una domanda – Ci ho pensato fino a un minuto prima di firmare, visto che fino alla fine ci sono stati cambiamenti anche sulla questione Picchio Village, ma eravamo così vogliosi di chiudere la partita che abbiamo firmato. Manca un pezzo di accordo sul Picchio Village”.
“Non sono mai stato nel calcio – precisa Pulcinelli – A Latina siamo stati sponsor per 3 anni, ma mai soci. Ci volevano come soci, ma non ci interessava. E a distanza di due anni la società è fallita. Abbiamo trattato per 24 ore la Ternana, ma la cosa non convinceva e ci siamo tirati subito indietro”.
Emozionato ma soddisdatto il neo presidente Tosti. “Ancora non mi rendo conto di essere il presidente dell’Ascoli Calcio e il pensiero del ruolo mi emoziona. Personalmente sono sempre stato uno operativo. Mi piace lavorare, ringrazio Pulcinelli mi ha nominato presidente per un periodo e cercherò di onorare il ruolo.
Abbiamo già incontrato anche il sindaco e c’è massima disponibilità a lavorare. Abbiamo anche ringraziato tutta la giunta e applaudito il fatto che si continui a investire sul Del Duca. Li hanno giocato i migliori del mondo di tutti i tempi (e sciorina alcuni nomi importantissimi, da Maradona a Falcao… – ndr) e quindi è giusto tenere alto il valore di quello stadio. Cercheremo di tenere aperta la curva nord soprattutto per le famiglie, per ricoinvolgerle. E prepareremo una campagna abbonamenti su misura. Per la tribuna, il sindaco promesso che la avremo da gennaio”.
Soddisfazione anche da parte di Gianluca Ciccoianni: “Mi fa piacere essere ancora qui così come mi fa piacere che Pulcinelli abbia invitato anche i tifosi. È un bel segnale. Personalmente ringrazierò tutti i presidenti dell’Ascoli, compreso Bellini, per i 22 campionati di serie B e i 16 di A. Il patron Pulcinelli mi ha colpito molto il suo entusiasmo contagioso e anche questo gesto di far entrare i tifosi è significativo. Finalmente inizieremo a parlare di calcio giocato dopo che per 4 anni e mezzo si è parlato più di polemiche e altro. È importante per me far parte ancora di questo gruppo e la migliore cosa che mi è accaduta in questi anni è aver conosciuto una persona come Giuliano Tosti. Mi piacerebbe parlare così, tra altri quattro anni anche di Pulcinelli”.
“La partecipazione di cuore c è stata sempre – risponde Tosti ad una domanda sull’ultimo periodo in società – e anche se rimasti ai margini abbiamo sempre lavorato per portare positività e ci siamo fatti trovare pronti anche al momento dell’iscrizione. Forse problema tecnico organizzativo del presidente. Comunque ringrazio Francesco Bellini per quanto ha dato alla società, ma ora teniamo un profilo basso e lavoriamo…
Lo stesso Tosti ricorda che Massimo Pulcinelli ha voluto incontrare, nel corso della giornata, anche alcuni imprenditori ascolani disponibili ad entrare in società.
“Sono molto affezionato ai miei figli – commenta Ciccoianni sulla questione dell’ultimo periodo nell’Ascoli Picchio – ma la sensazione dell’ultimo periodo è stata quella di non vedere una figlia per 8-9 mesi…”
Per finire, sulla tifoseria Tosti rimarca: “Questa tifoseria mi rende orgoglioso ed è una componente che ci fa fare almeno 4-5 punti in classifica. E’ un esempio importante ed è cresciuta tifoseria ancora di più, per questo quest’anno devono contribuire per almeno 5 o 6 punti…”.
Chiusura di Ciccoianni sui tifosi: “Pulcinelli ha detto una cosa bellissima: qui i tifosi non sono il dodicesimo, ma il tredicesimo uomo in più”.