Contributi e terremoto: dal 26 agosto non più soldi in base al numero di familiari, ma solo per pagare l’affitto

Giro di vite e modifiche importanti in arrivo, dal prossimo 26 agosto, per i contributi post terremoto a chi ha avuto una casa inagibile. Si stringe la cinghia e si arriva a limitare il contributo di autonoma sistemazione (Cas) solo a chi è in attesa di una casetta Sae o di un immobile dell’Erap. Per tutti gli altri, non più soldi – come avvenuto finora – per il disagio in base ai componenti della famiglia (anche se poi magari qualcuno andava a dormire da un parente o restava nella casa inagibile). Percependo oltre 1000 euro al mese. Si concederà solo un contributo forfettario a chi prima era in affitto e ora ha acquistato una casa di proprietà, mentre per chi è andato in affitto in un’altra abitazione ci sarà il pagamento del canone. Senza somme in eccesso. Infine, altra novità, il fatto che saranno i Comuni, quindi anche l’Arengo, a dover farsi carico di quelle persone sfollate che non potranno più stare negli alberghi o nei b&b e che sono considerate “fragili”, ovvero da tutelare attraverso l’ufficio Politiche sociali perché in condizioni disagiate.

Questi i cambiamenti che saranno introdotti dalla nuova ordinanza attualmente all’esame del Ministero dell’economia e finanze che rimodula, nella sostanza, le forme di assistenza alla popolazione rispetto al trattamento del Cas e della sistemazione in strutture ricettive. Un cambio di rotta non trascurabile. Con indicazioni ai Comuni al fine di prevenire situazioni di disagio e di programmare il rientro alla normalità dei suddetti nuclei familiari. E a tal proposito, proprio domani si terrà un incontro operativo a Macerata.

Nella lettera inviata ai Comuni e alla Prefettura, si legge che “Uno degli aspetti determinanti è quello della dovuta presentazione, da parte dei cittadini interessati, di una dichiarazione in merito all’aver provveduto o meno alla presentazione dei progetti per gli interventi di ricostruzione leggera; si prevede infatti che chi non provvederà nei termini richiesti decadrà dal diritto di contributo di autonoma sistemazione. Altrettante dichiarazioni andranno presentate per ottenere il godimento delle forme di contributo alternative”.

“In un secondo articolo – si legge ancora – si dispone, per i soggetti che dimoravano con contratto di locazione alla data degli eventi sismici e che hanno acquistato una nuova abitazione, diversamente dal Cas, la corresponsione di un contributo forfettario dipendente dalla composizione del nucleo familiare. In un terzo articolo si dispone, per i soggetti che dimoravano con contratto di locazione alla data degli eventi sismici, diversamente dal CAS, la corresponsione di un contributo pari al contratto di locazione e comunque non superiore al Cas in godimento. Nello stesso articolo si prevede che in caso di disponibilità di Sae, le stesse saranno assegnate fino a esaurimento della disponibilità ai soggetti di cui sopra. “Per quanto concerne invece la sistemazione presso le strutture ricettive, premesso che anche questi soggetti dovranno provvedere alla dichiarazione della presentazione dei progetti di ricostruzione leggera, tale forma assistenziale sarà di fatto garantita solo ai soggetti in attesa di Sae o di immobili derivanti dall’acquisizione dell’invenduto, fatta comunque salva la possibilità di richiedere il Cas, e dà indicazione ai comuni, entro la data del 26/08/2018, di curare la revisione delle forme assistenziali relative ai casi sociali ed alle persone fragili”.

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