Al Museo Archeologico esposizione fotografica “Une belle vie, une belle mort” di Bonomi

L’Associazione Culturale LaPilla promuove, in collaborazione con il Museo archeologico statale di Ascoli Piceno e il Comune di Ascoli Piceno, l’esposizione fotografia Une belle vie, une belle mort di Riccardo Bononi, vincitore del primo premio categoria Professional ai World Photography Awards nel 2015. Il giorno 03 agosto 2018 alle ore 17.30 presso il Museo archeologico statale sito in Piazza Arringo – Ascoli Piceno, si terrà l’inaugurazione dell’esposizione e la presentazione dell’omonimo libro in presenza dell’autore, a seguire sarà offerto un aperitivo. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 03 settembre 2018. Mostra e libro sono output di un progetto di ricerca realizzato in Madagascar da partire dal 2006 dal fotografo Riccardo Bononi e da un comitato scientifico composto da docenti dell’Università degli Studi di Padova. Il campo principale d’azione è stata la tanatologia culturale, in particolare riguardo al peculiare rapporto che il popolo malgascio intrattiene con la morte, non segnato dalla presenza di taboo e mai percepita in termini antitetici rispetto alla vita. I Malgasci considerano la morte come una semplice tappa dello sviluppo umano, simile al normale passaggio tra due differenti età della vita. Nella morte, mai considerata come “una fine”, le funzioni dell’essere umano sono ridotte, ma l’immobilità del cadavere rappresenta solo un’impossibilità fisica di muoversi, non l’assenza del bisogno di movimento e di compagnia, che invece continuano ad essere ben presenti: anche un neonato non sa parlare, non può camminare o mangiare da solo, ma questo non significa che non sia vivo. Questa peculiare convinzione in Madagascar è molto più che simbolica: i morti vengono riesumati regolarmente dalle tombe, portati nelle case con loro si mangia, parla, si balla, si ride, li si aggiorna su quello che è successo al villaggio dopo la propria dipartita, a loro vengono presentati i nipoti che non hanno potuto conoscerli in vita. Nel corso degli anni la ricerca si è spostata verso tematiche sociali collegate, soprattutto in campo sanitario, grazie alle collaborazioni con International Red Cross, Organizzazione Mondiale della Sanità, Institut Pasteur, Ministero della Sanità del Madagascar.

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