Si lavora per cercare di arrivare ad una soluzione concreta per il caso di via Po, dove alcuni residenti hanno dovuto lasciare le loro case per il terremoto (dichiarate inagibili), ma potrebbero non farvi più rientro per la criticità della situazione dissesto. L’obiettivo condiviso è quello della delocalizzazione, ovvero il trasferimento definitivo di quelle persone – sulla base di adeguata documentazione tecnica – in altre aree perché in quella zona lì non sarebbe più possibile abitare per motivi di sicurezza. Su questo tutti al momento sembrano convenire, anche a seguito dei confronti tra il tecnico che rappresenta i residenti e i tecnici comunali preposti. Naturalmente, il tutto con il coinvolgimento anche dell’Ufficio per la ricostruzione che ha tracciato e delineato quale dovrebbe essere il percorso tecnico proprio per poter arrivare a delocalizzare quelle abitazioni dopo una riconosciuta impossibilità, comprovata da adeguati documenti tecnici, di mantenerle in quella zona a rischio.
E’ proprio nella direzione della delocalizzazione, per rispondere all’emergenza di via Po, che si sta lavorando, con l’Arengo che si sta muovendo – confrontandosi anche con il tecnico incaricato dai residenti – per affidare in tempi stretti ad un geologo una perizia aggiornata sullo stato del versante. Perizia che, nel momento in cui si arrivasse a poter mettere nero su bianco il fatto che quel sito – tecnicamente parlando – non risulti stabile in fase dinamica, potrebbe consentire di procedere con la richiesta di delocalizzazione di quegli edifici che si affacciano sul Chiaro sul tavolo dell’Ufficio per la ricostruzione. Del resto, proprio a confermare la criticità di quel versante, va ricordato che anche nella scorsa primavera si era registrato un ulteriore smottamento che aveva procurato una fessurazione verticale in uno degli edifici più datati presenti nella zona. Nel momento in cui si arrivasse ad avere una documentazione idonea a sostegno dell’ipotesi di delocalizzazione, si potrebbe garantire il raggiungimento dell’obiettivo di restituire una casa sicura a quelle famiglie di via Po che per anni hanno convissuto con il rischio di frane e cedimenti. Intanto, parallelamente alla questione tecnica che dovrebbe portare a una nuova perizia sulla pericolosità o meno della zona in questione, ci si sta muovendo anche per individuare aree che potrebbero andare ad ospitare le famiglie allontanate, per l’inagibilità degli appartamenti, da via Po.