Terremoto, le prime famiglie lasciano gli alberghi e chiedono all’Arengo soldi per l’affitto

Il controesodo delle famiglie ascolane ospitate in alberghi o  b&b a causa del terremoto di due anni fa è lentamente iniziato, con il termine ultimo del 31 dicembre, salvo proroghe, a segnare il limite massimo per poter lasciare le strutture. Ma in tutto questo, chi si ritrova a dover gestire una situazione che si preannuncia tutt’altro che facile è proprio l’Arengo, attraverso il proprio Ufficio servizi sociali, essendo chiamato ad aiutare le famiglie in difficoltà a sistemarsi e anche a mettere mano al “portafoglio” comunale per la copertura dei primi canoni di affitto a quei nuclei familiari che non hanno adeguate risorse economiche. Il tutto in attesa di essere rimborsati attraverso gli appositi fondi destinati ai Cas.

 

I primi casi si sono già verificati e l’Amministrazione comunale ha già disposto l’anticipo di somme, intorno al migliaio di euro, per consentire a chi proprio in questa fase ha lasciato un hotel o un b&b di poter pagare l’affitto pur non avendo disponibilità economiche sufficienti. Una vera e propria anticipazione dei contributi di autonoma sistemazione che ricade tra capo e collo sull’Arengo in questa fase di passaggio. Ma anche con il punto interrogativo su quello che potrà succedere non solo da qui a dicembre (con altri rientri in città dalle strutture alberghiere), ma anche e soprattutto dopo la fine dello stato di emergenza: come potranno continuare a pagare i canoni quelle famiglie che si trovano in gravi difficoltà economiche?  E quali soluzioni si riusciranno a trovare? Nel frattempo, come detto, cominciano ad arrivare i primissimi casi di famiglie o persone sole che hanno lasciato gli alberghi, in anticipo rispetto al termine ultimo di dicembre, e cercano un alloggio dove trasferirsi non avendo più la disponibilità della vecchia abitazione dichiarata inagibile. Situazioni che vedono anche la richiesta, da parte di qualcuno in condizioni economiche disagiate, di poter ottenere un’anticipazione dei contributi previsti per poter siglare un contratto di locazione di un appartamento disponibile. E l’Arengo ha già mosso i primi passi disponendo l’anticipazione delle somme per le prime mensilità, sapendo poi di poter essere rimborsato dalla Regione con il sistema dei Cas. Ma è chiaro che, una volta scaduti i termini di concessione di questi contributi, i problemi da risolvere, per alcune famiglie, torneranno a galla.

La disponibilità del Comune ascolano ad andare incontro a queste famiglie in situazioni di emergenza è dettata, in realtà, dalla circolare che la Regione Marche ha inviato a suo tempo a tutti i Comuni relativa «all’ospitalità presso strutture alberghiere dei cittadini residenti nei comuni interessati dagli eventi sismici quale comunicazione in merito ai cittadini residenti che ancora usufruiscono della soluzione strutture ricettive». Una nota con la quale si invitano i Comuni «a supportare i soggetti più “deboli” ancora ospiti delle strutture ricettive, nella ricerca di soluzioni abitative per le quali è possibile usufruire dei Cas e, qualora necessario, provvedere alla erogazione dell’anticipo richiesto anche con successivo recupero della somma, dietro apposita e specifica delega del beneficiario, con rateizzazione sulle somme spettanti». Ma quello che più fa paura, aldilà di questi interventi-tampone, è, come detto, lo scenario dopo la conclusione dello stato di emergenza, con alloggi difficili da trovare e soprattutto la successiva scadenza della concessione dei contributi e, quindi, l’ulteriore fardello per le famiglie di dover mettere mano al portafoglio per pagarsi l’affitto. Salvo ulteriori, provvidenziali, proroghe.

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