Per attivare i 6,1 milioni di euro assegnati per la strategia di riqualificazione urbana che sbloccherebbe opere su immobili culturali e attività di promozione del territorio, l’Arengo deve seguire un percorso rallentato da ostacoli burocratici e procedure complesse. Procedure che ora, unite a precedenti problematiche, comporteranno almeno un anno di ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale. E questo perché sin dall’inizio, subito dopo la firma della convenzione con la Regione Marche, non sono mancate complicazioni, pronte a sbucare da dietro l’angolo, che hanno ritardato e complicato tutto il procedimento di attuazione di quel progetto chiamato “From past to smart”: complicazioni inaspettate quali il ricorso al Tar, dopo il bando di assegnazione dei finanziamenti, presentato dal Comune di Macerata (inizialmente escluso), così come l’effetto pesante del terremoto che ha spinto l’Arengo a richiedere una rimodulazione in corsa degli interventi programmati poco prima, ovvero all’inizio di agosto 2016 quando si firmò la benedetta convenzione.
Ed ora, con la Regione che ha approvato la rimodulazione ma attende dall’Arengo un nuovo cronoprogramma con relativa programmazione delle spese, appare certo che l’attuazione di tutto il progetto non potrà concludersi prima della fine del 2021 (considerando che l’ipotesi iniziale prevedeva l’avvio degli interventi tra fine 2017 e inizio 2018 con conclusione entro il 2020). Sperando di poter cominciare a lavorare sui singoli progetti già da gennaio 2019. E stiamo parlando di opere come l’efficientamento energetico-ambientale del Polo S.Agostino (con 400.000 euro di dotazione), la realizzazione di un ostello da realizzare a San Pietro in castello e la riqualificazione quello al palazzetto longobardo, l’intervento sulla torre degli Ercolani e tanto altro ancora, tra cui oltre 800.000 euro per la promozione turistica attraverso dieci testimonial di livello nazionale e 180.000 euro per la film commission.
Al momento, dopo l’invio della rimodulazione degli interventi da parte dell’Arengo, nel luglio scorso, l’ultimo atto ufficiale per lo sblocco del progetto “From past to smart” è il decreto dirigenziale della Regione, datato 3 agosto 2018, che in pratica accoglie le modifiche e al tempo stesso passa la palla all’Arengo per l’invio del nuovo cronoprogramma delle spese sulla base delle modifiche agli interventi da realizzare. Cronoprogramma che – stando a una conferma degli uffici tecnici preposti – sarebbe in fase di predisposizione per poter essere inviato in Regione in tempi stretti. Perché poi da questo passaggio si potrà arrivare alla firma della nuova convenzione utile, finalmente, a sbloccare i finanziamenti (Fondi Fesr) per 6,1 milioni di euro e ad iniziare a lavorare sui vari interventi.
A confermarlo è proprio l’ultimo decreto regionale in cui si legge che «si approva la nuova ripartizione per asse, azione, linea di intervento del Por Fesr Marche 2014-2020 richiesta dal Comune di Ascoli Piceno, come scaturente dalla proposta di riprogrammazione (…) fermo restando l’importo del contributo pubblico concesso». Ma, come spiega la Regione, la convenzione sottoscritta con l’Autorità di gestione del Por Fesr dovrà essere, pertanto, opportunamente modificata, così come l’Arengo dovrà «intervenire, modificandoli, sugli impegni di spesa assunti che dovranno essere pertanto opportunamente rivisti sulla scorta delle indicazioni contenute nel nuovo profilo di spesa». Ed è chiaro che il cronoprogramma delle spese dell’Arengo dovrà tener conto anche dei soldi che l’ente dovrà mettere in campo come compartecipazione. Certo è che, di questi tempi, per 6,1 milioni di euro anche burocrazia e procedure complesse si possono tranquillamente sopportare e superare.