Ci sono ancora edifici fantasma agli occhi dell’Arengo, o comunque fabbricati che stando alle carte e ai tributi versati non corrispondono alla realtà. Ancora 700.000 euro di imposte comunali non pagate con altre centinaia di avvisi di accertamento inviati ad ascolani che hanno omesso di dichiarare e versare il dovuto o, comunque, hanno proceduto con dichiarazioni infedeli relativamente ai propri immobili. Una evasione, parziale o totale, dei tributi comunali relativi alla proprietà di edifici, quella accertata attraverso incroci tra banche dati, che fa riferimento all’Ici non pagata da qualcuno nel 2011, ma soprattutto all’Imu non versata (o versata parzialmente) nel periodo 2012-2014. Un’ondata di bollettini da pagare, ora, per circa 400 famiglie, incluse sanzioni e spese postali e di notifica, per un totale di circa 700.000 euro che va integrarne un’altra già registratasi nell’aprile scorso, sempre per Imu e Ici degli anni passati, per altri 600.000 euro cui se ne è poi aggiunta una ulteriore nello scorso mese di settembre da 1 milione di euro circa che includeva anche una percentuale relativa alla Tasi. Portando, quindi, a oltre un migliaio di famiglie il numero di coloro che non hanno pagato, in passato, imposte sugli immobili e ad avvisi di accertamento inviati dall’Arengo, nel 2018, per oltre 2,4 milioni di euro.
Gli avvisi di accertamento che in questi giorni arriveranno nelle case di chi non ha provveduto a pagare Ici e soprattutto l’Imu nel periodo 2012-2014, si basano sul lavoro di verifica e incrocio di informazioni da più banche dati messo a punto dal personale dell’Ufficio tributi dell’Arengo. Personale che nel corso degli anni si è adeguatamente formato per gli aggiornamenti necessari in conseguenza della continua evoluzione normativa, interpretativa e giurisprudenziale riguardo proprio il recupero dei crediti da parte degli enti. In questa fase, si è arrivati, dunque, ad un’ulteriore emissione di avvisi per omessa o infedele dichiarazione di immobili soggetti all’imposta, nonché degli omessi versamenti dei tributi locali per gli anni 2011 – 2014, per la somma complessiva pari, per essere precisi, a 691.522 euro. Nel dettaglio, considerando anche le sanzioni (incluse nella somma), gli avvisi prodotti con gli appositi sistemi informativi automatizzati, sulla base dell’archivio informatico per Ici, Imu e Tasi, riguardano per 688.894,60 euro il mancato o ridotto pagamento dell’Imu nel periodo 2012-2014, solo per 675,24 euro sono relativi ad Ici non pagata nel 2011, mentte 1.952,16 euro fanno riferimento al rimborso delle spese postali e di notifica.
L’azione di recupero dell’Ici-Imu nell’anno in corso, come già anticipato, ha visto finora altri due invii di avvisi di accertamento. Prima dell’invio ora in corso, infatti, altre lettere con intimazione a pagare erano state inviate nel settembre scorso, per un totale di circa 1 milione di euro. In questo caso, gli accertamenti riguardavano il mancato pagamento dell’Imu per gli anni 2013-2017 e della Tasi per gli anni 2014-2017. E come detto la cifra richiesta era importante trattandosi di 1.097.179 euro. In precedenza, altra ondata di avvisi c’era stata ad aprile con avvisi che riguardavano l’Ici non pagata nel 2011 per un totale da incassare pari a 619.293 euro, incluse ovviamente sanzioni e spese di spedizione e notifica. Complessivamente, sommando ai precedenti avvisi anche gli ultimi in rampa di lancio in questi giorni, si arriva ad una somma richiesta solo nel 2018 dall’Arengo, per tributi sugli immobili evasi o non pagati, per un totale di 2.407.994 euro.