Maltignano: soddisfazione per lo stop al sito per il trattamento dei rifiuti in via Bonifica

In una nota stampa il sindaco di Maltignano Armando Falcioni ed il vice con delega all’ambiente Fausto Spurio esprimono il loro parere in merito alla decisione della provincia di Ascoli di rigettare la richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto per il trattamento dei rifiuti in via Bonifica nel comune medesimo, ecco quanto scritto:

“L’amministrazione comunale di Maltignano prende atto della decisione della provincia di Ascoli Piceno di rigettare la richiesta di AIA ( Autorizzazione Integrata Ambientale), documento fondamentale per il proseguo dell’attività di trattamento rifiuti pericolosi e non pericolosi nell’impianto per il trattamento dei rifiuti, in Via Bonifica a Maltignano.  Anche in questa occasione il Comune di Maltignano intende mantenere il medesimo contegno di sempre, di correttezza, serietà e sobrietà per cui, se da un lato, evita facili ed inutili trionfalismi, dall’altro lato deve sottolineare come questa importante e forte decisione della provincia di Ascoli Piceno debba essere considerata (anche) un punto di svolta di tanti anni di lotte dell’amministrazione comunale per i gravi disagi che l’impianto ha comportato alla propria popolazione, particolarmente dell’agglomerato di Caselle, per anni costretto a subire, specie durante la stagione estiva, maleodori al di sopra della normale tollerabilità .
Il Comune ha confermato e conferma, considerati i disagi patiti dalla popolazione, l’esondabilità del sito in cui l’impianto si trova, l’eccessiva prossimità alla frazione di Caselle di Maltignano -una frazione di oltre mille abitanti, dove insistono siti sensibili tra cui, su tutti, una scuola dell’infanzia- la necessità di una soluzione radicale; e tale è stata la posizione mantenuta dal Comune in tutte le sedi istituzionali, esprimendo sempre il proprio motivato e giustificato parere contrario allo svolgimento della attività di trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi in quell’impianto.
Evidentemente l’iter amministrativo ha, per ora, riscontrato l’incompatibilità di tale attività così come ora concepita e svolta, dal punto di vista tecnico e, quindi, dà ragione alla forte ed intransigente posizione costantemente e coerentemente tenuta dal comune di Maltignano.
Nel contempo non possiamo non stigmatizzare la recente levata di scudi di alcune associazioni o enti che se da una parte legittimamente prendono posizione schierandosi dalla parte degli interessi delle imprese che dovranno trovare, almeno per adesso, altro sito ove consegnare i propri rifiuti, trascurano totalmente di specificare in quale misura e quale quota l’impianto servisse il nostro territorio e in quale quota, invece, serve anche il resto d’Italia (raggiungendo le dimensioni e “il peso” insostenibili che si è lasciato gravare sui cittadini di Maltignano) e non citano per nulla il comune di Maltignano e gli interessi dei suoi cittadini, fino ad ora lasciati completamente soli a fronteggiare l’immensa e gravosissima problematica caricata tutta sulle loro spalle anche con l’assenso di tutti quegli enti interessati a tenere sul territorio un impianto come questo in causa.
E’ allora bene che si sappia che ora più che mai, i cittadini di Maltignano dichiarano con forza di non essere più disposti ad ospitare attività che non garantiscano sicurezza ambientale, rispetto delle popolazioni del territorio e dei loro diritti; l’amministrazione comunale chiederà quindi a tutti gli enti interessati, di essere direttamente coinvolta e partecipare ad ogni tavolo dove ora, si legge, si discuterà del problema e della sua eventuale risoluzione che, nel caso, non può prescindere anche dal tener conto del disagio già patito.
Il comune ha sempre rispettato le attività in essere, le maestranze coinvolte, i cittadini hanno coscienziosamente evitato pubbliche manifestazioni ed azioni eclatanti comunemente etichettate come demagogiche e populiste svolgendo, invece, una protesta civile e silenziosa; ora, visti i perduranti ed ufficializzati problemi, non è francamente possibile chiedere a tale già provata popolazione, alcun ulteriore sacrificio come pure non sarà possibile chiedere loro di sopportare ulteriori disagi o vivere nell’incertezza e nella paura sulla sicurezza ambientale e sulla tutela della salute pubblica”

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