Tassa su parcheggi e sottosuolo: Arengo, Saba ed Enel in attesa della sentenza del Tar

Ora non resta che attendere. Il Tar ha sentito le parti e ha preso tempo per emettere la sentenza sul caso del canone concessorio non ricognitorio (che forse viene affrontato per la prima volta dai giudici amministrativi regionali) con la quale si stabilirà se la Saba dovrà versare all’Arengo 270 mila euro all’anno per l’utilizzo del suolo per gli stalli blu oppure se il Comune dovrà rassegnarsi e andare a coprire in altro modo quel “buco” di bilancio che potrebbe venirsi a creare in caso di accoglimento del ricorso da parte della società che gestisce la sosta. E, comunque, vada, questa sentenza andrà sicuramente ad incidere, in un modo o nell’altro, sulla trattativa ripresa anche di recente, per la rimodulazione di posteggi blu, tariffe e conteggi. Tra l’altro, proprio per la scelta di istituire questo canone da applicare a tutti i gestori di servizi che utilizzino suolo o sottosuolo, l’Amministrazione comunale si ritrova ad attendere anche la sentenza del ricorso presentanto anche dall’Enel distribuzione e discusso parallelamente, con un importo in ballo di altri 280 mila euro circa all’anno. Cifre importanti per il bilancio dell’ente. E adesso, per capire quale piega prenderà questa vicenda del canone concessorio occorrerà aspettare la pubblicazione della sentenza del Tar.

 

Come da programma, ieri mattina si è svolta, nelle aule del Tribunale amministrativo regionale ad Ancona, la discussione del ricorso presentato dalla Saba per l’annullamento del canone concessorio istituito dall’Arengo e di quello analogo, ma con diverse motivazioni, presentato da Enel distribuzione.  Ascoltati i legali, i giudici hanno chiuso l’udienza riservandosi di comunicare le sentenze. Si apre, quindi, una fase di attesa prima di capire quale sia la posizione del Tar, considerando che, in ogni caso, i due ricorsi di Saba ed Enel sono imperniati su motivazioni diverse e, quindi, potrebbero anche avere epiloghi differenti. Salvo eventuali  ricorsi in appello, al Consiglio di Stato, da parte di chiunque esca deluso dal pronunciamento in primo grado. In ogni caso, quello che succederà, come detto, potrà avere un’influenza anche su situazioni comunque collegate, come ad esempio nella trattativa sulla sosta.

 

Il canone concessorio, istituito dal consiglio comunale nel 2016, aveva prodotto dal punto di vista operativo, l’invio da parte dell’Arengo degli avvisi di pagamento, inoltrati proprio nel Natale dello scorso anno, a tutti quei soggetti individuati quali potenziali destinatari di questo canone per lo sfruttamento anche a fini economici del sottosuolo o suolo pubblico nel territorio comunale. In concreto, le letterine per il pagamento erano state inoltrate alla società Ascoli reti gas s.r.l. (di proprietà dell’Arengo stesso) per un importo pari a 354.301,73 euro, alla Ciip spa (Cicli integrati impianti primari) per un importo di 258.570,15 euro, alla società Enel distribuzione spa per una somma pari a 282.266,50 euro e alla Saba Italia spa per  un  importo di 270.570,96 euro. E’ seguita, quindi, una fase di confronto richiesta dagli stessi soggetti chiamati a pagare il canone, al termine della quale la posizione della Ciip è stata stralciata dopo la valutazione di normative specifiche che escludono la società dal pagamento della nuova tassa. Nessun problema riguardo il pagamento di Ascoli reti gas, trattandosi di una società comunale, mentre sia l’Enel che la Saba (con quest’ultima che inizialmente ha anche richiesto un confronto per il riconteggio dell’importo richiesto) che hanno scelto la via della giustizia amministrativa per ottenere l’annullamento della delibera consiliare che ha istituito il canone, ritenendolo illegittimo.

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