Stando ai dati inviati dalla Saba al presidente della commissione consiliare servizi comunali, Simone Matteucci, e pubblicati sui social dal consulente, l’avvocato Giuseppe Falciani, emerge qualche errore nei conteggi o, comunque si dovrà richiedere qualche informazione ulteriore per quel che riguarda il prospetto relativo agli incassi per i permessi nell’ambito di uno scenario generale che alla fine dei conti della Saba porta ad un minore introito di 8,5 milioni di euro per la società rispetto al Piano economico finanziario della convenzione. Nello specifico, qualcosa non quadra, forse per una svista, nel conteggio delle somme incassate per il rilascio dei permessi per residenti delle Ztl 1,2 e 3: l’importo incassato dalla Saba ogni anno, dal 2014 al 2017, risulta sempre tra i 46.000 e i 47.000 euro annui (ad esempio, nel 2014 l’incasso risulta di 46.800 euro col rilascio di 3600 permessi, mentre nel 2017 risulta di 46.449 euro col rilascio di 3.573 permessi. In entrambi i casi, dividendo l’importo annuo per il numero di permessi rilasciati, emerge un costo incassato di 13 euro a permesso. Fatto sta, però, che nel 2017 il costo di ciascun permesso era stato elevato dall’Arengo a 25 euro. E quindi l’incasso di quell’anno avrebbe dovuto essere quasi il doppio, per la precisione di 89.325 euro a permesso. Ma così non risulta dalla tabella fornita dalla Saba. Inoltre, c’è da capire meglio anche come si sia arrivati a 225.375 euro di spesa per il rilascio dei permessi dal 2014 al 2017.