Resterà in mano all’Arengo, una volta conclusa la riconversione con la realizzazione del nuovo quartiere all’ex Carbon, la decisione sull’utilizzo di quell’area inizialmente destinata al Polo scientifico e tecnologico che ora verrà attivato subito nello stabilimento dell’ex Pall. Una decisione che spetterà all’ente in quanto quell’area a lavori conclusi passerà di proprietà comunale e, quindi, dovrà essere utilizzata a fini di interesse pubblico. E saranno, quindi, le future Amministrazioni comunali – considerando che il completamento dei lavori è previsto presumibilmente per il 2033 – a decidere come utilizzare quella zona all’interno del nuovo quartiere Ascoli 21. C’è l’ipotesi di andare a realizzare lì una delle tre nuove scuole antisismiche per la quale ci sarebbero i finanziamenti post terremoto, ma si potrebbe anche optare per riportare lì lo stesso Polo scientifico e tecnologico, oppure andare ad ampliarlo con una doppia sede, o decidere qualsiasi altro tipo di insediamento di pubblica utilità.
La decisione di avviare subito il Polo scientifico tecnologico inizialmente previsto nell’area ex Carbon, vede concordi Arengo e Restart, anche per la disponibilità manifestata dall’imprenditore Battista Faraotti a concedere lo stabilimento ex Pall da lui acquistato qualche tempo fa. Un passo avanti importanti per cercare di non disperdere le potenzialità che una struttura di supporto alle imprese e di ricerca per gli investimenti innovativi rappresenterebbe in questa fase economica delicata. E proprio in questi giorni si sta mettendo a punto l’accordo tra Arengo e Restart includendo anche questo trasferimento all’ex Pall.
Con il Polo scientifico e tecnologico al via nell’ex stabilimento Pall, sarà, come detto, il Comune di Ascoli, nei prossimi anni, a dover definire quale destinazione dare a quell’area inizialmente individuata per la struttura al servizio delle imprese (nella parte più a nord-est dell’area), trattandosi di una zona che, dopo il completamento della riconversione, sarà di proprietà dell’Arengo. Saranno, quindi, le Amministrazioni comunali del futuro a poter variare e specificare la nuova destinazione dell’area nei prossimi anni, ovviamente per infrastrutture o servizi di pubblico interesse o di pubblica utilità. E in tal senso si è anche ipotizzato un possibile utilizzo di quell’area per la realizzazione di una delle tre nuove sedi scolastiche antisismiche da realizzare, finanziate con i fondi post-terremoto, che a quel punto sarebbe integrata all’interno del nuovo quartiere.