Continuando di questo passo, c’è il rischio che Ascoli si ritrovi senza sindaco per… mancanza di tempo. Nel senso che, mai come stavolta, si è in ritardo rispetto all’ufficializzazione delle prime candidature a primo cittadino per le prossime elezioni di maggio. Va considerato, infatti, che tra poco più di un mese si dovrebbe arrivare alla presentazione delle liste ufficiali e ancora su nessun fronte si riesce a sbrogliare la matassa. I nomi di chi ha fatto o intende fare un passo avanti, in realtà, sul fronte del centrodestra sono già usciti, ma al momento il doppio braccio di ferro è ancora in atto: uno all’interno della coalizione di centrodestra, tra Lega e Forza Italia, per la paternità della scelta del candidato sindaco, l’altro invece all’interno della stessa Forza Italia. E se i nomi di Piero Celani, vice presidente del consiglio regionale, che ha già fatto un passo avanti uscendo allo scoperto e quello di Andrea Antonini, in quota Lega, sembrano essere i più ricorrenti, è altrettanto vero che ci sono altri possibili nomi che potrebbero emergere o riemergere nel momento in cui dentro la stessa Forza Italia non si riuscisse a trovare la quadratura del cerchio. E tra questi ci sono ad esempio Giovanni Silvestri, Luigi Lattanzi, Massimiliano Brugni, Donatella Ferretti. Tutto, però, rischia di passare, in assenza di una convergenza a livello locale, per i vertici di partito di livello superiore, ovvero regionale o addirittura nazionale.
Certo è che più si tarda nel trovare una soluzione unitaria e più pare probabile arrivare ad una spaccatura del centrodestra (tra simboli di partito ed eventuali liste civiche). Perché pare assodato che, nel caso in cui non dovesse rientrare nella scelta come candidato sindaco dei partiti, Piero Celani possa andare avanti con una o più liste civiche. Trovandosi di fronte la coalizione ufficiale. O viceversa.
In tutto questo scenario, per provare a mantenere la compattezza, ecco l’ipotesi di Marco Fioravanti di provare con le primarie del centrodestra, cui però fa ora eco lo stesso Celani con un’ipotesi di primarie sì, ma attraverso il primo turno elettorale, ovvero schierando più candidati e più liste del centrodestra per poi convergere tutti , al ballottaggio, su chi avrà preso il maggior numero di voti.
Altra cosa anomala è il fatto che mentre il centrodestra rischia sempre più di frantumarsi, anche il centrosinistra non sembra ancora pronto ad uscire allo scoperto con un proprio candidato, quasi fosse in attesa delle mosse degli avversari. Così come il Movimento 5 stelle, pur avendo individuato il candidato sindaco in Massimo Tamburri, resta in attesa della procedura interna che prevede la certificazione della candidatura stessa dai vertici nazionali.
Gli ascolani, nel frattempo, assistono in silenzio senza capire chi, alla fine, correrà per la poltrona che Castelli lascerà dal prossimo mese di giugno.