Oggi, 6 marzo, con un’iniziativa a carattere nazionale che ha coinvolto tutte le sedi Confcommercio italiane sono stati diffusi i dati della IV Edizione della ricerca sulla “Demografia d’impresa nelle città italiane” condotta dall’Ufficio Studi Confcommercio.
E’ stata analizzata la vitalità del sistema imprenditoriale nel decennio 2008-2018 in 110 comuni di medie dimensioni capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluogo più popolosi con la distinzione Centri Storici vs Non Centri Storici. Anche la città di Ascoli Piceno è stata posta sotto osservazione e ne è scaturita una diagnosi allarmante che conferma, dati alla mano, quanto è di comune percezione e valutazione: il rischio di declino commerciale del Centro Storico, che vede un crollo del 24,6% di negozi a sede fissa, del 0,6% di pubblici esercizi, a fronte dell’incremento del 27,5 % nei canoni di locazione commerciale. “E’ tutto il comprensorio ascolano che soffre. – afferma Ugo Spalvieri, presidente della sede Confcommercio di Ascoli Piceno – Il Centro Storico è sicuramente la punta dell’iceberg, ma tutto il resto del mondo imprenditoriale è in affanno. La povertà tra i cittadini aumenta, il recupero post-terremoto è stagnante, la popolazione diminuisce ed invecchia: sono segnali di forte preoccupazione che richiedono interventi significativi ed urgenti di sgravi economici per il mondo imprenditoriale e di investimenti specifici per il territorio, anche con il riconoscimento di area svantaggiata come recentemente richiesto da Confindustria ed Ordine dei Dottori Commercialisti.” “Viviamo in un sistema sociale ed imprenditoriale interconnesso – continua Spalvieri – nel quale, come nei vasi comunicanti, i benefici per un settore economico nel tempo ricadono anche su altri. I rappresentanti politici del territorio e le formazioni politiche che andranno a confrontarsi per le prossime elezioni amministrative prestino attenzione al mondo delle imprese”.