Niente code e assalto ai Caf e agli uffici postali nei primi giorni per la corsa al reddito di cittadinanza. Una media di quasi un centinaio di persone ad ogni sportello di assistenza delle organizzazioni sindacali e un flusso molto lento e tranquillo anche negli uffici postali. Il tutto andando ad inquadrare la tipologia dell’utente della prima ora – per questo nuovo provvedimento che prende il via – in quella prevalente di persone in età attiva dal punto di vista lavorativo e, quindi, in un ascolano ancora alla ricerca del primo lavoro o in difficoltà per essere rimasto disoccupato. Tanti, più della metà di chi si è recato ai Caf, quelli che hanno per ora soltanto chiesto informazioni, rispetto a chi ha subito presentato la domanda. E proprio nella compilazione dei moduli non è mancato chi, arrivato proprio all’ultimo passaggio, dove si informa il richiedente che l’Inps effettuerà controlli incrociati su tutte le informazioni fornite, ha deciso di rinunciare. Dunque, la prospettiva di controlli stringenti sembra avere un effetto deterrente su chi magari non si senta perfettamente in regola. E anche, magari, su qualche furbetto intenzionato a provarci.
L’avvio della presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza ad Ascoli è avvenuto, dunque, senza code o un particolare afflusso. I Caf , ovvero le strutture delle organizzazioni sindacali chiamate ad assistere i cittadini nella fase di presentazione delle domande, hanno iniziato a lavorare già da oltre un mese per predisporre le dichiarazioni Isee e nella giornata di ieri ci si è attestati, tra tutti i Caf sul territorio su una media di quasi un centinaio di persone che si sono rivolte a ciascuna delle principali organizzazioni sindacali sul territorio. hanno registrato, in media, circa 60 persone agli sportelli. Flussi moderati anche agli uffici postali, dove tra l’altro si trattava esclusivamente di presentare la domanda, senza ulteriori servizi informativi e di assistenza che, invece, sono stati assegnati ai Caf.
«Affluenza c’è già stata anche nei giorni passati – spiega la segretaria provinciale della Cgil, Barbara Nicolai – con diverse persone che sono venute a chiedere. Finora si sono presentate anche diverse persone che avevano già pronta la documentazione Isee, sempre con la nostra assistenza. Flussi ci sono stati, ma non in maniera massiccia, considerando che c’è ancora tempo. E ci sono ancora aspetti da chiarire, in particolare per la seconda fase, quella dell’offerta congrua. Noi adesso procediamo con l’assistenza nella presentazione delle domande e comunque non c’è urgenza immediata e stiamo anche programmando con appuntamenti. Sulle domande, la grande discriminante è l’Isee. Chi al momento è venuto a presentare la richiesta rientrava innanzitutto in questo parametro, tra cui diverse persone che non hanno alcun tipo di reddito».
«Da noi – spiega il responsabile di tutti i Caf della Cgil nel Piceno, Giovanni Croci – si sono presentate in prevalenza persone in età attiva dal punto di vista lavorativo, quindi chi è alla ricerca del primo lavoro e chi, invece, è rimasto disoccupato. Mentre solo il 10% ha richiesto informazioni sulla pensione di cittadinanza».
«In maggioranza – prosegue Croci – sono venuti per informarsi, mentre abbiamo già inoltrato una ventina di domande. Chiaramente noi, a parte la verifica dell’Isee, ci limitiamo a compilare i moduli sulla base delle informazioni che ci vengono fornite, considerando si tratta di un’autocertificazione. Ma informiamo sul fatto che poi l’Inps procederà a controlli incrociati e c’è anche una responsabilità penale. In tal senso, c’è stato qualcuno che, arrivato all’ultima riga del modulo, leggendo dei controlli dell’Inps, ha deciso di rinunciare».