C’erano 7 milioni di euro ancora fermi per l’area ex Carbon (destinati alla bonifica della vasca di prima pioggia), ma ora lo Stato, attraverso il Ministero per l’ambiente, si prende in carico diretto l’incombenza di sbloccare la bonifica di tale vasca nell’area ex Carbon anche per stoppare la sanzione europea già prevista per l’area inquinata e consentire di ridurre gli investimenti privati per la bonifica e, quindi, aanche le volumetrie abitative da realizzare. Il finanziamento, dunque, che la Regione aveva rimesso al Governo senza utilizzarlo, verrà gestito direttamente dai livelli governativi attraverso la figura di un commissario ad hoc, individuato nella figura del generale Giuseppe Vadalà, già commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale. E tra l’altro, proprio per il passaggio della Carbon, per la vasca di prima pioggia, a sito sotto la gestione nazionale, potrebbe arrivare in città a fine mese anche il ministro per l’Ambiente, Sergio Costa. E questo perché si intende accelerare i tempi e investire subito quei soldi rimasti fermi in Regione – e poi restituiti al Governo – che serviranno ad interrompere il pagamento della maxi-multa europea prevista per quella parte del sito inquinato che pesa come un macigno.
In realtà, andando a ricostruire la situazione dal punto di vista procedurale, questi famosi finanziamenti di circa 7 milioni ottenuti a suo tempo da un’interlocuzione della Regione con il Ministero dell’ambiente nella precedente legislatura, sono rimasti inutilizzati e sono di fatto tornati, nel silenzio generale, sul tavolo ministeriale perché la stessa Regione, di fatto, ha deciso di non utilizzare questi circa 7 milioni di euro che, inizialmente, aveva annunciato avrebbe gestito direttamente proprio per quel che riguarda la bonifica della vasca di prima pioggia all’ex Carbon. Questi soldi, infatti, erano stati destinati proprio a sbloccare quella situazione che aveva provocato il provvedimento sanzionatorio, con una pesante maxi-multa, per lo Stato. Anche con possibile rivalsa sulla Regione. Fatto sta che, ora la procedura per avviare la bonifica alla Carbon si è di fatto sbloccata, dopo un iter di circa 8 anni, mancando solo la firma sulla convenzione tra Arengo e Restart. Ma di quel finanziamento ministeriale non si è più saputo nulla.
Proprio per il silenzio attorno a quel finanziamento di 7 milioni, anche per avere chiarezza prima di aprire il cantiere per la bonifica completa dell’area ex Carbon, il presidente di Restart , Franco Gaspari, ha deciso venerdì scorso di recarsi nella capitale per capire meglio come stessero le cose. Ed è proprio in sede ministeriale che ha saputo della decisione della Regione di non utilizzare il finanziamento e del fatto che ora sarà il Ministero dell’ambiente ad occuparsi direttamente del problema ambientale legato alla sanzione europea relativo alla vasca di prima pioggia nell’area ex Carbon. Da qui la conferma dell’imminente nomina del generale Vadalà a commissario per la gestione del problema e quindi dello stesso finanziamento milionario da utilizzare in tal senso. Il tutto, come detto, cercando di stringere i tempi per tamponare prima possibile l’emergenza e stoppare la maxi-multa europea prima possibile. E consentendo, in questo modo, anche la pianificazione del resto della bonifica dell’area da parte di Restart scomputando i costi inizialmente previsti per la vasca di prima pioggia per poi ridurre, nella fase di edificazione, le volumetrie residenziali.