Sono venti le persone di origine tunisina finite al centro dell’inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo de L’Aquila è coordinata dal procuratore capo Michele Renzo, già procuratore della Repubblica del tribunale di Ascoli. Alle prime ore di ieri mattina è scattato il blitz da parte del Ros dei carabinieri e del Gico della guardia di finanza che effettuato le perquisizioni in tutta Italia. Di queste, due sono state condotte in Riviera è una decina hanno riguardato il vicino Abruzzo.
Le ipotesi di reato, per le quali la Direzione distrettuale aquilana sta indagando, riguardano una serie di illeciti di natura tributaria compiuti per raccogliere ingenti disponibilità di denaro da destinare anche al finanziamento di attività riconducibili al movimento radicale islamico “Al-Nusra”. In particolare, tramite alcune società operanti nel settore della rifinitura edilizia e nel commercio di tappeti, formalmente intestate a persone di comodo ma di fatto gestite da un unico soggetto, capo indiscusso del gruppo, sono stati creati numerosi artifici contabili per distrarre importanti somme di denaro dalle società.