Importante traguardo per l’ambulatorio sclerosi multipla dell’ospedale ‘Mazzoni’, tra i settantasette in Italia premiati nell’ambito del progetto ‘Una cicogna per la sclerosi multipla’. Promosso dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio dell’Associazione italiana sclerosi multipla e della Società italiana di neurologia, il riconoscimento nazionale, assegnato ai centri clinici che offrono servizi multidisciplinari dedicati ai vari momenti di vita delle donne con sclerosi multipla, in particolare in gravidanza, premia dunque l’ottimo lavoro svolto dalla responsabile dell’ambulatorio del nosocomio ascolano, Gabriella Cacchiò, e dal direttore della neurologia dell’Area vasta 5, Michele Ragno. Quello ascolano, insieme agli altri ritenuti un’eccellenza nel panorama italiano, adottano un approccio multidisciplinare nel trattamento delle pazienti che vorrebbero diventare mamme, proponendo nello specifico percorsi clinici dedicati e counselling preconcezionale. Oltre 79 mila donne italiane soffrono di sclerosi multipla, una malattia cronica e progressiva che, essendo diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni, si manifesta nel periodo più florido e produttivo della vita della donna, influenzando inevitabilmente la pianificazione familiare. Se un tempo a queste donne era fortemente sconsigliato avere figli, oggi le evidenze scientifiche dimostrano che è possibile realizzare questo progetto di vita senza modificare a lungo termine l’andamento della malattia e senza causare danni al nascituro. Il progetto ‘Una cicogna per la sclerosi multipla’ vuole lanciare alcuni importanti messaggi: si può diventare mamme con la sclerosi multipla, quest’ultima non è trasmissibile ai propri figli, le terapie modificanti il decorso della malattia non rappresentano un ostacolo assoluto al progetto di gravidanza, si può allattare dopo il parto e non vi sono aumentati rischi di anomalie congenite nei prodotti del concepimento. “Abbiamo assegnato la ‘cicogna’ a 77 strutture – dice la presidente di Onda, Francesca Merzagora – dove le donne possono trovare il supporto di un team multidisciplinare che valorizza la sinergia tra i vari specialisti coinvolti nella gestione della gravidanza, in particolare neurologo e ginecologo. Onda promuoverà un’azione di sensibilizzazione delle istituzioni, inviando alle parlamentari delle Commissioni igiene e sanità del Senato e Affari sociali della Camera un documento in cui sarà presentato il progetto, evidenziando i bisogni ancora insoddisfatti delle giovani donne con sclerosi multipla rispetto a questi temi e i requisiti che i centri clinici devono possedere per garantire l’integrazione delle competenze specialistiche necessarie, dalla fase preconcezionale al postparto”. “La sclerosi multipla è una malattia di genere che colpisce prevalentemente giovani donne in età fertile e quando si decide di pianificare la formazione della propria famiglia” spiega Francesco Patti, coordinatore del gruppo di studio sclerosi multipla della Società italiana di neurologia. “Una cicogna per la sclerosi multipla – prosegue Patti- vuole aprire il sipario su questo tema che è divenuto centrale nell’ azione quotidiana dei neurologi italiani impegnati nei propri centri a trattare pazienti affetti da sclerosi multipla”. “Se una donna desidera diventare madre – conclude Angela Martino, presidente nazionale dell’ Associazione italiana sclerosi multipla – è giusto che sappia che ciò è possibile, nonostante la malattia”.