Una volta riaperta la circonvallazione nord, dopo l’ennesima emergenza per movimenti franosi, adesso si deve pensare, una volta per tutte, ad una messa in sicurezza definitiva del versante che minaccia la trafficatissima strada. Proprio ieri, infatti, mentre si sta concludendo l’intervento-tampone per la riapertura della strada, l’Arengo ha richiesto all’Anas un sopralluogo per verificare l’eventuale aggravamento della situazione, su tutto quel versante con movimenti franosi di massi, e, di conseguenza, per poter sbloccare i famigerati fondi post sisma dai quali al momento, nonostante una richiesta inoltrata dall’ente comunale, la circonvallazione era stata esclusa. E questo perché si era ritenuta come una zona con criticità tra le meno rilevanti. Così, di fatto, fino al rotolamento di nuovi massi nella giornata di sabato scorso (fortunatamente frenati dalle reti di protezione) la messa in sicurezza definitiva di quel versante era rimasta in freezer per mancanza di finanziamenti. E proprio ieri, rialzatosi il polverone sul caso, come detto i tecnici dell’Anas ed un geologo incaricato, insieme al personale tecnico del Comune, hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella zona per capire quale sia la situazione e se, per l’appunto, ci sia stato un aggravamento e, quindi, il caso possa entrare tra gli interventi prioritari finanziabili con gli appositi fondi post sisma per la viabilità. I tecnici hanno potuto valutare lo stato del versante dopo gli ultimi movimenti franosi ed ora dovranno compilare una scheda tecnica in base alla quale, a seguito anche di una formale richiesta che verrà inoltrata dall’Arengo oggi, si definirà la possibilità di ottenere un inserimento della pratica tra quelle prioritarie e, quindi, con il possibile blocco dei fondi necessari per finanziare la messa in sicurezza definitiva del versante sulla circonvallazione nord. Dopo che la richiesta di finanziamento dell’Arengo, inoltrata a suo tempo, si era arenata essendo stato inserito il caso in una delle fasce di minore criticità.
