Ricostruzione, ad Ascoli contributi per 104 immobili su 1900. Di questo passo serviranno 22 anni

Sono soltanto 104, al momento, gli immobili inagibili (su 1900 totali) che hanno già ricevuto lo sblocco dei contributi per la ricostruzione – per un totale di circa 16 milioni di euro – quando sono passati circa 2 anni e 8 mesi dall’arrivo dell’incubo terremoto nel capoluogo piceno. Di questo passo, tenendo una media di circa 80 decreti per lo sblocco dei contributi ogni anno, occorrerebbero ben 22 anni e mezzo. Un arrivo devastante, quello del sisma, che ancora oggi lascia il segno per una ricostruzione talmente anomala che si ritrova ad affiancare, dopo tanto tempo, le prime certificazioni di agibilità per alcuni edifici fortemente danneggiati dal sisma e ora riutilizzabili dopo gli interventi di sistemazione ad ulteriori ordinanze di inagibilità e di evacuazione. Tutto questo sembra destinato a fotografare sempre più la città come un cantiere apparentemente eterno, tra interventi-tampone e cantieri della speranza.

 

A parlare chiaramente, sullo stato dei lavori per ritornare alla normalità, ci sono i numeri ufficiali. Quelli che emergono dalle tabelle regionali degli Uffici per la ricostruzione. Ebbene, attualmente, ad Ascoli su ben 1900 immobili ichiarati inagibili (dato in questo fornito dall’Arengo) e tutt’ora in aumento giorno dopo giorno, soltanto 104 hanno avuto il decreto che ha sbloccato i relativi contributi, per una cifra totale riversata, su Ascoli-città, pari a circa 16 milioni di euro (per la precisione 15.786.903,24 euro), con una media di circa 150.000 euro a immobile o appartamento inagibile. Anche se, in realtà, si va da un minimo di 4.000 euro concessi per una unità abitativa fino al record di circa 1,5 milioni di euro concessi (a fine 2018) per un solo edificio inagibile. Ma all’appello, facendo un calcolo approssimativo, mancherebbero ancora quasi 1.800 richieste da evadere per sbloccare i lavori di messa in sicurezza e ripristino dell’agibilità. Un calderone che comprende appartamenti, negozi e altre attività produttive. Per quel che riguarda una suddivisione dei contributi sbloccati anno per anno, il grosso è ovviamente arrivato nel 2018. Nel 2017, praticamente all’avvio della ricostruzione, soltanto 14 famiglie ascolane sono riuscite a vedersi sbloccare i soldi per intervenire sul proprio appartamento o edificio, per un totale di circa 400.000 euro. Quindi, cifre molto basse. Poi, lo scorso anno, il maggior numero dei decreti, con 70 pratiche sbloccate per una cifra complessiva concessa pari a circa 13 milioni di euro, mentre per il 2019, dopo poco più di 3 mesi (il dato è aggiornato al 5 aprile scorso) sono arrivati i decreti di sblocco dei soldi della ricostruzione per 20 unità abitative, pari ad una somma di circa 2,3 milioni di euro complessivi.

 

Andando a calcolare il numero di pratiche sbloccate in rapporto all’arco temporale impiegato, emerge, almeno tenendo conto del 2018 e del 2019, una media di circa 70-80 decreti all’anno. Considerando, le 70 riscontrate lo scorso anno e le 20 di quest’anno nell’arco dei primi 3 mesi. Quindi, proiettando questo numero medio di pratiche annue nei prossimi anni, per arrivare a capire il tempo necessario per riportare Ascoli alla normalità, si arriva ad un dato allarmante: calcolando i 1900 inagibili e sottraendo le 104 pratiche già sbloccate resterebbero ancora circa 1800 pratiche (considerando anche che le ordinanze di inagibilità nel frattempo aumentano); dividendo questa cifra per il numero di pratiche annue sbloccate in media, si arriva a stimare una conclusione degli interventi entro 22 anni e mezzo.  Ai posteri.

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