Oltre ad un rischio elevato di dissesto, c’è anche il pericolo che incombe su un edificio mettendo a rischio l’incolumità degli abitanti: questi i motivi che hanno spinto l’Arengo a richiedere ufficialmente alla Regione una modifica del Piano per l’assetto idrogeologico per la frazione di Porchiano. Un centro abitato a 6 chilometri dalla città che, a causa del complicarsi della situazione a livello geomorfologico ora vede aumentate le criticità con il rischio di dissesti importanti che possano mettere a repentaglio anche la vita delle persone. Il Comune, quindi, alla luce della relazione predisposta dalla geologa Francesca Acciaccaferri, ora richiede un ampliamento della perimetrazione della zona a rischio, con aumento del rischio stesso per l’evoluzione della situazione. Con una classe di vulnerabilità indicata ora a livello V5, ovvero una situazione in cui «gli elementi a rischio possono essere distrutti, gravemente danneggiati o esiste la possibilità che vengano messe a repentaglio vite umane».
Per arrivare a inoltrare la richiesta di modifica del Piano per l’assetto idrogeologico del Tronto, l’Amministrazione comunale, a seguito della segnalazione pervenuta dai proprietari e residenti di un immobile danneggiato, a Porchiano, in merito a danni e situazioni di pericolo, ha effettuato gli opportuni sopralluoghi, a seguito dei quali ha intrapreso la procedura indicata dal competente ufficio regionale, ovvero il Servizio tutela, gestione e assetto del territorio. L’obiettivo concreto è quello di andare a segnalare un’evoluzione, in negativo, di un fenomeno geomorfologico che già riguardava l’area della frazione, con un aumento del livello di rischio. Il peggioramento, di fatto, risulta essersi concretizzato in un «progressivo arretramento delle testate dei solchi più alti e il coinvolgimento dell’edificio in cresta». Un edificio, dunque, a forte rischio.
Le cause dell’evoluzione del dissesto idrogeologico a Porchiano che ora porta l’Arengo a segnalare la situazione alla Regione, possono ricercarsi in più fattori. Tra questi, la natura e la struttura geologica del substrato affiorante, l’elevata pendenza dei versanti, la scarsa permeabilità delle argille che consente lo sviluppo di un reticolo di canalizzazione delle acque superficiali molto sviluppato, il disfacimento meccanico dei terreni a carico delle acque correnti, azioni antropiche legate al disboscamento ed alle pratiche agricole svolte lungo i versanti e l’arretramento progressivo delle testate dei solchi più a monte. Chiaramente, l’Amministrazione comunale ha comunicato alla Regione anche di essere in possesso di indagini geotecniche e sismiche effettuate nella zona per gli studi relativi alla progettazione di interventi realizzati nell’abitato di Porchiano dalle quali sono state estrapolate le caratteristiche geomeccaniche delle argille affioranti. In conclusione, si tratta di aggiornare sul Piano la reale situazione di dissesto idrogeologico per la frazione ascolana, con indice di rischio elevato, per poi cercare di capire se si possano individuare gli eventuali finanziamenti per intervenire e rimettere in sicurezza la zona.