Reddito di dignità, atto secondo: ora dopo il bando dell’Arengo pubblicato a febbraio, è stata definita la graduatoria che consentirà di assegnare gradualmente, man mano che si andranno a definire i singoli progetti di sostegno economico dell’Arengo di 400 euro al mese per almeno 6 mesi nell’arco del 2019. Le domande pervenute entro lo scorso 20 marzo sono state 58, delle quali però 39 sono state ammesse in graduatoria, mentre altre 19 sono state escluse per mancanza dei requisiti previsti (tra cui domande presentate da parte di percettori di altri benefici, da residenti da meno di 5 anni in maniera continuativa, da persone già occupate dal punto di vista lavorativo, oltre a una rinuncia di una persona che poi ha optato per il reddito di cittadinanza). I nuovi beneficiari dovrebbero essere almeno una quindicina. A questo punto, l’Arengo procederà a contattare i richiedenti in base alla graduatoria e alle disponibilità finanziarie complessive, pari a 200 mila euro. Considerando che oltre a finanziare i progetti relativi al 2019, una parte della somma riguarderà anche il rinnovo del reddito di dignità già avvenuto per 14 persone che lo avevano già percepito nel 2018. Nella chiamata delle persone, a scorrimento, per creare singoli progetti anche consistenti nella formazione e nell’espletamento di alcune attività per soggetti resisi disponibili o per il Comune, si terrà conto ovviamente anche di casi di sopravvenuta incompatibilità con i principi di accesso al progetto come, ad esempio, l’acquisizione del reddito di cittadinanza, l’accettazione di eventuali proposte di tirocinio per il bando over 30 o altro beneficio non compatibile con il reddito di dignità. Quindi ogni potenziale beneficiario in graduatoria potrà optare per la rinuncia al progetto comunale consentendo all’Amministrazione di interpellare altre persone della graduatoria stessa oppure confermare l’adesione al reddito di dignità rinunciando agli altri benefici. Il progetto del reddito di dignità messo a punto dall’Arengo e già avviato nel 2018, con il coinvolgimento di 36 persone, ora fa dunque il bis, dopo le domande seguite al secondo avviso diramato. Va ricordato che oltre ad essere disoccupati e di età non superiore a 65 anni, residenti nel comune di Ascoli da almeno 5 anni in maniera continuativa, i richiedenti dovevano avere un reddito Isee pari o inferiore a 13.500 euro annui e dovevano aver cessato un’attività lavorativa per motivi differenti dalla “giusta causa” o per dimissioni volontarie non percependo assicurazione sociale per l’impiego o altri ammortizzatori sociali. Anche per questa seconda tranche del reddito di dignità sarà fatto un lavoro specifico su ogni singola persona ammessa, cercando di capire situazione e inclinazioni per un impegno lavorativo e sociale richiesto, anche per restituire una dignità personale e a fronte di questo assegno mensile di 400 euro, almeno per 6 mesi.