Terremoto, il 18 manifestazione a Roma. Intanto il Piceno attende 100 milioni di opere

La ferita del terremoto sembra ancora lontana dal rimarginarsi e ora il territorio piceno si prepara ad alzare la voce, insieme ai cittadini delle altre zone colpite, con un altro viaggio della speranza a Roma, davanti a Montecitorio, il prossimo 18 maggio, per ricordare alle istituzioni di ogni livello che c’è ancora tanto da fare per restituire le condizioni per una rinascita post sisma. E oltre l’ennesimo segnale da lanciare, rispetto ai ritardi accumulatisi in questi oltre 2 anni e mezzo dalle prime scosse, c’è l’ulteriore aspetto della tempistica da accelerare anche per lo sblocco di tutta una serie di opere pubbliche da realizzare nel Piceno con finanziamenti già destinati pari a oltre 100 milioni di euro. Per la precisione si tratta di 101.466.725,11 euro già indirizzati sulle scuole per 46.857.914 euro, mentre 21.507.093,60 euro serviranno per la sistemazione di uffici comunali e 16.151.717,51 euro per altre opere pubbliche cui si aggiungono 16.950.000 euro destinati ai comuni maggiormente danneggiati, ovvero Arquata del Tronto e Montegallo. In questo contesto generale, si inserisce l’importante finanziamento per le scuole da ricostruire e da sistemare su Ascoli città.

 

Il Piano delle opere pubbliche post terremoto, che ora deve trovare la sua attuazione in tempi più rapidi, include investimenti per circa 30 milioni di euro per risistemare con adeguamenti sismici o ricostruire diversi istituti scolastici con sede ad Ascoli. Nello specifico, le cifre aggiornate relative ai vari interventi previsti vedono uno stanziamento di 1.735.000 euro per il liceo artistico “Licini”, 381.000 euro per l’Itis Mazzocchi, 1.462.000 euro per l’Ipsia Sacconi (succursale di via Faleria), 877.000 euro per il liceo classico “Stabili”, 590.000 euro per l’istituto tecnico Umberto I, 1.753.000 euro per l’istituto tecnico industriale “Fermi”, 2.430.000 euro per l’istituto tecnico agrario “Ulpiani” e altri 288.500 euro per l’aula didattica e l’abitazione del custode sempre all’Ulpiani. E ancora, 2.602.400 euro per l’Ispia Sacconi (sede centrale), 1.090.000 euro per la scuola regionale di formazione e succursale Ipsia, 361.000 euro per il liceo scientifico “Orsini”, 792.000 euro per la scuola elementare e materna “Malaspina”, 755.000 euro per la scuola primaria Don Giussani, 444.000 euro per la scuola primaria di Poggio di Bretta, 499.500 euro per la scuola Don Bosco-San Filippo e 483.300 euro per la scuola materna di San Filippo. Ci sono poi le 4 scuole da costruire ex novo, come il polo scolastico “Ceci con 4.050.000 euro, il polo scolastico “Cantalamessa” con 5.700.000 euro, il polo “D’Azeglio” con 5.470.000 euro, il polo San Marcello-via Sardegna con 4.700.000 euro.

 

Restando al capoluogo piceno e alle opere pubbliche da risistemare inserite nel Piano post sisma con appositi finanziamenti, figurano in elenco 2.014.100 euro per la sistemazione della palazzina comunale che ospitava gli uffici tributi e ragioneria e 1.122.000 per palazzo Catenacci in corso Mazzini.

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