Nei giorni scorsi a Roma vi è stata la presentazione del romanzo “L’apostolo di Ascoli” l’opera dello scrittore ascolano Armando Bianchini scomparso, dopo una lunga malattia, un mese fa. Il libro, il terzo dopo “Prigionieri della libertà” e “Uniti nella discordia”, è incentrato sulla figura di Francesco Antonio Marcucci, in questo volume il Bianchini romanza l’intera vita dell’ascolano Mons. Francesco Antonio Marcucci, uno dei personaggi più rappresentativi della Chiesa del XVIII secolo. Vissuto in un periodo pervaso dagli ideali razionalisti e illuministici si impegnò nella lotta all’ignoranza del popolo e all’emancipazione della donna. Le sue predicazioni attirarono le simpatie delle masse, offrendo loro la luce del Vangelo e il culto dell’Immacolata Concezione. Utilizzò tutti i beni di famiglia per fondare ad Ascoli l’Istituto delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, volto all’istruzione e all’insegnamento dei lavori domestici delle fanciulle. Nella sala convegni, gremita, Fideuram Sanpaolo Invest in via Cicerone a Roma, l’opera di Armando Bianchini è stata presentata, discussa e poi narrata alla presenza della consorte Adele e della figlia Alessandra, ed una nutrita rappresentanza di amici provenienti da Ascoli. Toccante e ha regalato forti emozioni, la narrazioni di alcuni brani del romanzo da parte dell’attore Vincenzo Bocciarelli che è riuscito con il suo racconto a valorizzare ancor di più il romanzo. Prima della narrazione di alcuni stralci del romanzo, raccontati oltre che da Bocciarelli anche dalla consorte di Armando Bianchini Adele Biondi, ci sono stati interventi di suor Maria Paola Giobbi, Madre generale dell’Istituto Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, Erminia Tosti che si è soffermata sull’attenzione alla donna da parte del Venerabile Marcucci, interventi dello storico dell’arte Giovanni Morello “Il ruolo della donna nella società lungo il corso dei secoli raccontato attraverso dipinti ed arte” e, dell’avvocato Simona Napolitani, presidentessa dell’associazione “Codice Donna” su “Diritto della Famiglia, dignità della donna”.