L’Arengo sblocca la vecchia questione della riqualificazione e rivitalizzazione del chiostro di San Francesco attraverso la definizione del progetto di sistemazione delle vecchie botteghe e la predisposizione di un nuovo avviso pubblico per l’affidamento in gestione a privati interessati. Il tutto con l’obiettivo di riaprire in uno dei punti nevralgici del centro storico ascolano alcuni caratteristici locali dedicati all’enogastronomia e all’artigianato locale, in ottica turistica. Per questo, con la recente delibera dell’esecutivo comunale, ora si è approvato il progetto definitivo per il restauro completo dei locali da decenni inutilizzati, per un costo previsto di 105.000 euro. Costo che dovrà accollarsi, procedendo direttamente all’affidamento dei lavori, il soggetto privato che si aggiudicherà l’apposito bando con offerte al rialzo rispetto ad un canone mensile stabilito in 1.500 euro.
Secondo la volontà espressa dalla giunta dell’Arengo nei giorni scorsi, il bando che sarà pubblicato a stretto giro per l’affidamento in gestione dei locali sotto il chiostro di San Francesco (con accollo dei lavori di sistemazione) sarà imperniato sullo sviluppo di potenziali servizi o attività rivolte ai turisti. L’esecutivo comunale, quindi, ha definito alcuni indirizzi per la definizione di questo avviso pubblico per tutti coloro che fossero intenzionati a risistemare e utilizzare quei locali per svolgere attività in linea con gli obiettivi dell’Arengo. Per la precisione, le botteghe che si apriranno dovranno riguardare l’esposizione e vendita di prodotti artigianali tipici con degustazione di cibi oppure la produzione e vendita di prodotti artigianali non alimentari (artigianato artistico o tradizionale). Si è quindi, definito anche il progetto per il completamento dei locali in questione, al fine di adattarli alle nuove attività. Per un intervento complessivo che, come detto, costerà 105.000 euro e che dovrà essere a carico del privato che utilizzerà quei locali pagando un canone di almeno 1.500 euro mensili, con offerte al rialzo.
Tra i parametri che saranno inseriti nel bando includono, c’è il fatto che le attività che si insedieranno per poter prolungare l’apertura dopo il normale orario di esercizio, ovvero dopo le ore 20, dovranno acquisire il consenso dei frati francescani. Tra le altre indicazioni per chi andrà ad usufruire di quei locali c’è da considerare che lo spazio antistante l’ingresso dei locali non sarà oggetto di locazione ma potrà essere utilizzato dal conduttore, previa richiesta di occupazione di suolo pubblico e pagamento della relativa tassa, al fine di poter posizionare eventuali tavoli e sedie, nel rispetto del regolamento comunale di arredo urbano e tutte le attività culturali e commerciali che si sono svolte sinora di fronte agli ingressi dei locali in oggetto dovranno essere delocalizzate, lasciando liberi gli accessi. Inoltre, in caso di chiusura del chiostro di San Francesco per eventi o altre attività culturali, il conduttore dei locali comunali dovrà essere messo in condizione di poter esercitare la propria attività, prevedendo via di accesso ai locali stessi. E adesso bisognerà attendere la pubblicazione dell’avviso per capire se ci sarà qualcuno pronto a fare un passo avanti per riaprire queste attese botteghe nel chiostro.