Il decreto “Sblocca cantieri” in dirittura di arrivo dovrebbe portare diverse novità anche per quel che riguarda lo scenario della ricostruzione e della gestione post-terremoto. Il provvedimento, infatti, contiene parecchie misure che riguardano le zone colpite dal sisma, tra cui quindi anche il Piceno. Ad esempio, si prevedono la sospensione dei tributi prorogata a fine ottobre, e l’estensione della zona franca urbana anche ai professionisti, introducendo anche una riduzione delle imposte per il 2019 e 2020 anche per le nuove attività d’impresa avviate entro la fine dell’anno. Dovrebbe anche essere eliminato il divieto di vendere gli immobili riparati con i contributi pubblici (prima era possibile solo dopo per due anni dalla fine dei lavori), mentre sono previsti nuovi tetti per quanto riguarda gli incarichi di progettazione dei professionisti, includendo anche le opere pubbliche, i beni culturali e i beni delle diocesi. Altro elemento importante, l’introduzione della possibilità per i Comuni di svolgere direttamente le istruttorie per i contributi alla ricostruzione delle case con danni lievi (classificate come B e C nelle schede Aedes), ma anche in quelle con danni gravissimi (scheda E e livello di danno L4) e quindi da demolire. E ancora, per quel che riguarda i comuni dove più del 50% degli edifici ha subìto danni gravissimi, viene consentita la realizzazione di strutture temporanee e rimovibili come alloggio per i residenti. Infine, altre novità riguardano le autorizzazioni per i lavori in zona sismica, che vengono velocizzate. Resta, invece, il problema della carenza di personale per i Comuni e per gli Uffici per la ricostruzione per i quali erano state richieste adeguate assunzioni. Assunzioni che solo in parte sarebbero previste nel decreto.