È stato celebrato oggi ad Ascoli Piceno, all’interno della caserma “Colle San Marco”, sede del Comando Provinciale, il 245° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
La cerimonia, svoltasi in una cornice solenne, alla presenza del Comandante Provinciale – Col. Michele IADAROLA – delle autorità civili, militari, religiose e degli Ufficiali della provincia di Ascoli Piceno, ha avuto inizio con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del giorno del Comandante Generale del Corpo – Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana -.
Il Col. Michele Iadarola ha quindi tracciato il bilancio dell’attività condotta negli ultimi 17 mesi, nel solco delle linee d’azione strategiche centralmente stabilite, volte, in particolare, a rafforzare l’azione di contrasto alle fenomenologie illecite più gravi e insidiose e a incrementare contestualmente la qualità degli interventi ispettivi soprattutto sul versante dell’aggressione ai patrimoni frutto di attività illecite.
Difatti, posto che il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale continua a rappresentare il core business della Guardia di Finanza, l’attenzione operativa si concentra particolarmente sui connessi fenomeni di matrice internazionale.
Analisi di rischio e di contesto consentono interventi mirati e sicuri, tali da evitare controlli generalizzati nei confronti della massa dei contribuenti e cercando di colpire chi non rispetta le regole.
La Guardia di Finanza oggi concentra la sua attività sia sul versante delle entrate, quindi del contrasto all’evasione fiscale, sia sul versante della spesa pubblica cioè delle uscite di bilancio sia per tutelare il mercato dei capitali e il mercato dei beni e dei servizi dalle infiltrazioni della criminalità economica.
La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti del Comandante Provinciale, Col. Michele Iadarola, agli intervenuti e soprattutto ai 156 finanzieri che ogni giorno lavorano in provincia per lo straordinario impegno profuso, per il loro encomiabile senso del dovere, ammirevole spirito di sacrificio e per la competenza tecnico-professionale che sono in grado di esprimere in ogni incarico che viene loro affidato.
Ai ringraziamenti è seguito il conferimento delle ricompense di carattere morale ai militari che si sono particolarmente distinti in importanti operazioni di servizio, consegnate agli stessi dalle autorità invitate, con le seguenti motivazioni:
ENCOMIO SOLENNE a Maresciallo Aiutante Massimiliano MARINELLI, Brigadiere Capo Marco Isidoro MONOPOLI, Appuntato Scelto Q.S. Angelo MARCHELLO, Finanziere Scelto Marco BRAMATO.
“Militari del Nucleo Mobile della Compagnia di San Benedetto del Tronto, intelligenti interpreti delle direttive formulate dalla Superiore Gerarchia intervenivano prontamente in tempo di notte, in zona isolata interessata ad uno sbarco di ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, organizzato da componenti di un sodalizio a carattere transnazionale, dall’alto profilo criminale. La tempestività dell’intervento e le capacità nella complessiva gestione di un contesto di assoluta pericolosità, affrontate con alta professionalità, forte determinazione e consapevolezza del proprio ruolo, contribuivano alla messa in sicurezza dell’intera area interessata allo sbarco, all’arresto in flagranza di reato di due persone, al recupero e conseguente sequestro di kg. 2.322 di marijuana e gr.110 di hashish, per un valore di oltre 23,2 milioni di euro, un furgone e 24 taniche contenenti 630 litri di benzina. Il servizio riscuoteva il vivo plauso dell’Autorità Giudiziaria e della Superiore Gerarchia nonché vasta e positiva eco presso gli Organi di informazione, contribuendo, così, ad accrescere ulteriormente l’immagine e il prestigio del Corpo. San Benedetto del Tronto (AP), settembre 2017 – marzo 2018”.
ENCOMIO SEMPLICE a Tenente Colonnello Vincenzo TARTAGLIA, Maresciallo Capo Massimiliano ACRI, Appuntato Scelto QS Gianluca RITI.
“Militari del Comando Provinciale Ascoli Piceno, confermando il possesso di eccellenti qualità e doti complessive, non comune spirito d’iniziativa e qualificate competenze tecnico-professionali, fornivano sostanziali e risolutivi contributi determinanti per il tempestivo e complesso approntamento della caserma “Colle San Marco”, in uso alle Fiamme Gialle del capoluogo Piceno. Gli apporti professionali, validamente forniti nella circostanza, permettevano il pieno superamento delle numerose problematiche logistico-infrastrutturali insorte dopo i gravi eventi sismici dell’agosto 2016, che portarono allo sgombero immediato e definitivo della precedente caserma di Ascoli Piceno, divenuta inagibile. L’azione suscitava il vivo apprezzamento della Superiore Gerarchia, delle Autorità e delle comunità locali, consolidando così ulteriormente l’immagine e il ruolo del Corpo. Ascoli Piceno, 24 agosto 2016 – 31 dicembre 2017”.
ENCOMIO SEMPLICE a Tenente Colonnello Stefano MARTON, Tenente Alessandro Orazio FABIOCCHI, Maresciallo Aiutante Arcangelo TRICARICO, Brigadiere Capo Vincenzo DE MARCIS.
“Militari in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, confermando esemplare intuito e acume investigativo, partecipavano ad un’articolata ed impegnativa attività di polizia giudiziaria e tributaria che consentiva l’individuazione di una complessa rete di soggetti economici, dislocati su tutto il territorio nazionale, risultati essere “Evasori Totali” per diverse annualità d’imposta. L’articolato sistema evasivo veniva posto in essere con la regia di 3 studi professionali, operanti nelle Province di Roma, Brescia e Teramo, “specializzati” nella creazione, gestione ed amministrazione di entità giuridiche formalmente amministrate da meri “prestanome”. Le attività investigative si concludevano con la segnalazione di 295 “Evasori totali”, l’emersione di 84 milioni di euro occultati al fisco ed il contestuale deferimento a 8 diverse Procure della Repubblica dislocate sul territorio nazionale di 31 soggetti per la commissione di reati fiscali con la richiesta di sequestro per equivalente finalizzato alla confisca fino a concorrenza dell’imposta evasa quantificata in oltre 36 milioni di euro. Il servizio riscuoteva il convinto plauso della Superiore Gerarchia nonché vasta e positiva eco negli organi d’informazione, contribuendo così ad accrescere ed esaltare ulteriormente l’immagine e il prestigio del Corpo. Ascoli Piceno, dicembre 2016 – novembre 2017”.
ENCOMIO SEMPLICE a Luogotenente C.S. DI LEO Michele, Brigadiere Paolo STOPPACCIOLI.
“Militari del Nucleo Mobile del Gruppo Ascoli Piceno, confermando il possesso di eccellenti competenze tecnico-professionali e lungimirante intuito investigativo, collaboravano validamente nell’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria finalizzate alla disarticolazione di una truffa in danno delle popolazioni locali colpite dai gravi eventi sismici del 2016, perpetrata attraverso una raccolta, asseritamente a fini umanitari, di denaro e beni e materiali di necessità poi invero risultati rivenduti su piattaforme di e-commerce. L’attività determinava l’individuazione di una rete, costituita da oltre 3.000 ignari benefattori aderenti ad un noto social-network, facente capo a due persone nei cui confronti si addiveniva in breve tempo al sequestro di rilevante materiale probatorio e alla loro denuncia all’Autorità Giudiziaria. Il servizio, ulteriormente valorizzato dall’avvenuta devoluzione dei beni sottoposti a sequestro alla Caritas Diocesana di Ascoli Piceno, attraverso la quale gli stessi beni giungevano quindi nelle disponibilità delle persone bisognose, riscuoteva il plauso della Superiore Gerarchia, suscitando vasta eco presso gli organi di informazione e contribuendo, così, ad accrescere il prestigio e l’immagine del Corpo. Ascoli Piceno, febbraio 2017 – settembre 2017”.
Il Col. Michele IADAROLA ha, quindi, tracciato il resoconto dell’attività condotta negli ultimi 17 mesi.
PIANO D’AZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Sono 6.099 gli interventi ispettivi conclusi dai Reparti del Comando Provinciale Guardia di Finanza Ascoli Piceno tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019; 184 sono, invece, le indagini delegate al Corpo, nello stesso periodo, dalla magistratura ordinaria e contabile.
Cifre, queste, che danno il senso dell’intensificazione delle attività della GdF contro i più gravi fenomeni di illegalità economico-finanziaria.
Interventi mirati, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio, ulteriormente migliorata, quest’ultima, in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.
LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Frodi carosello, indebite compensazioni e traffici illeciti di prodotti petroliferi si confermano al centro dell’attenzione operativa della Guardia di Finanza. Settori in cui, nel 2018 e nei primi 5 mesi del 2019, ha eseguito, nell’ambito di piani d’intervento coordinati con l’Agenzia delle Entrate, 383 interventi ispettivi.
Sono stati denunciati 99 soggetti per reati fiscali. Ammontano a 56 le indagini delegate dalla magistratura e ad oltre 19 milioni di euro le proposte di sequestro avanzate mentre le misure patrimoniali eseguite sono pari a 1,5 milioni di euro.
Importanti i risultati conseguiti dal Corpo anche nel settore del contrasto alle frodi all’Iva (meglio note come frodi “carosello”), in quello dei carburanti e delle indebite compensazioni di debiti tributari e previdenziali con crediti IVA fittizi, che hanno visto, in diversi casi, anche il coinvolgimento di professionisti. Sono 15, infatti, i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per frodi carosello o indebite compensazioni (punto 1 della scheda in allegato).
Nel contrasto all’economia sommersa sono stati individuati 73 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 44 miloni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 6 datori di lavoro per aver impiegato 29 lavoratori in “nero” o irregolari.
Ammontano complessivamente a 30 gli interventi nel settore delle accise, che hanno portato al sequestro di oltre 3.750 Kg. di carburante oggetto di frode, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 466.115 Kg..
Nel settore dei giochi e delle scommesse illegali, i controlli eseguiti sono stati 49 con 17 violazioni rilevate; sono, invece, 4 le indagini di polizia giudiziaria concluse nello stesso comparto.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
L’azione della Guardia di Finanza contro gli illeciti in materia di spesa pubblica è finalizzata a individuare quelle condotte che, pregiudicando la legalità e la correttezza nella Pubblica Amministrazione, minano il puntuale utilizzo delle risorse, favorendo sprechi e malversazioni. Il settore è strategico per il Paese: solo un equo impiego degli investimenti e dei fondi pubblici può, infatti, sostenere la competitività e una piena ripresa del tessuto economico nazionale.
È per questa ragione che il Corpo continua a rafforzare il proprio dispositivo di vigilanza, che si sviluppa lungo una duplice direttrice: il potenziamento delle unità operative territoriali dedicate allo specifico settore di servizio e l’intensificazione delle collaborazioni con le Autorità e gli Enti di gestione, con particolare riferimento ai settori della spesa previdenziale, sanitaria, dei fondi europei destinati alla realizzazione di progetti, dove il corretto impiego delle risorse, oltre a contribuire a contenere l’esborso complessivo dello Stato, come nel caso di trattamenti pensionistici e di invalidità non spettanti, si traduce in un miglioramento della qualità della spesa, con positive ricadute in termini di sviluppo del Paese.
È in questo senso che vanno letti i risultati conseguiti dalla Guardia di Finanza nel settore nel periodo gennaio 2018-maggio 2019.
Ai 356 interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa pubblica, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, si aggiungono 39 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria con la Corte dei Conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 46 mila euro, mentre si attestano intorno ai 135 mila euro quelle nel comparto della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di persone denunciate complessivamente pari a 12.
Sul versante dei danni erariali sono state segnalate condotte illecite alla Magistratura contabile per circa 8,5 milioni di euro, a carico di 47 soggetti (punto 2 della scheda in allegato).
I controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate e di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari hanno fatto emergere tassi di irregolarità pari, rispettivamente, al 13% e al 100%. Nel caso dei ticket sanitari è stata sviluppata una specifica analisi di rischio in grado di evidenziare i nominativi di beneficiari già caratterizzati da elevati indici di anomalia.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari è stato pari a oltre 7,5 milioni di euro; contestualmente, l’ammontare complessivo delle gare sottoposte a controllo si è attestato a circa 8 milioni di euro. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri reati contro la Pubblica amministrazione sono state 15.
Un sicuro indice dell’efficienza dell’azione investigativa è rappresentato dai dati sui sequestri. Le determinazioni dell’Autorità giudiziaria che ha accolto le proposte di sequestro avanzate dai Reparti del Corpo rappresentano, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione scoperti dalla GdF.
In questa prospettiva, l’azione dei Reparti della Guardia di Finanza è in pieno svolgimento per disvelare condotte illecite, sprechi di fondi e risorse pubbliche, fenomeni corruttivi e di disonestà nei riguardi della Pubblica Amministrazione, attraverso interventi mirati e indagini di polizia giudiziaria.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, sono state 2.011 le attività ispettive condotte allo scopo di individuare le diverse forme di infiltrazione e gli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità.
Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti e immediati profili di rischio: si pensi ai negozi giuridici conclusi da soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie; o ancora ai settori di particolare rilevanza strategica come, ad esempio, quello dei prodotti energetici, o ancora ai casi di reimpiego di proventi illeciti in quelli che vengono definiti “beni rifugio” (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.).
In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia (anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”) e del monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento (includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non affiliati alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico) attraverso un’estesa proiezione dei Gruppi di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) sull’intera circoscrizione di competenza e mediante la dinamica interlocuzione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e i Reparti territoriali insistenti nei distretti di Corte d’Appello.
Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali quasi 371 soggetti; ammonta, invece, a oltre 7,5 milioni di euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 305.000 euro
Al contempo, è avvertita l’esigenza di ricorrere in maniera sistematica e crescente alle alternative misure di prevenzione, individuate dal Codice Antimafia nell’amministrazione e nel controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, tese al recupero delle condizioni di legalità ed al reinserimento nel mercato economico di queste realtà imprenditoriali.
Infine, continua incessantemente la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale.
Complessivamente sono stati eseguiti quasi 1.846 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (quasi 1.843) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.
L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini di polizia giudiziaria e sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.
Tali attività si sono concretizzate, in particolare, nello sviluppo di 78 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 persone per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 24 milioni di euro.
Sul fronte della prevenzione, si è proceduto all’analisi di 97 segnalazioni di operazioni sospette.
Per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento al terrorismo la Guardia di Finanza si muove lungo tre importanti direttrici, tese a valorizzare rispettivamente le informazioni acquisite nell’ambito delle attività preventive, delle indagini di polizia giudiziaria e nel corso del controllo economico del territorio.
In questo contesto assume, inoltre, grande rilievo il monitoraggio dei movimenti transfrontalieri di valuta che può offrire utili spunti investigativi per l’avvio di più penetranti
Sempre al fine di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico-imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte di soluzioni d’investimento non sicure.
Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari sono stati sequestrati beni per un valore pari a circa 5,2 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 12 milioni di euro.
Intensificata anche l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera del falso (attraverso l’individuazione dei centri di produzione e di distribuzione delle banconote/monete contraffatte) e di contrastare le insidiose condotte basate sull’alterazione dei mezzi di pagamento elettronici, come la clonazione di carte di credito e di debito, posti in essere anche attraverso l’utilizzo della rete internet, nell’ottica di salvaguardare l’integrità patrimoniale dei legittimi titolari e degli istituti emittenti. In tale comparto operativo è stato denunciato 1 soggetto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 45.000 euro.
In tema di sicurezza prodotti, di contrasto alla contraffazione e al falso made in Italy e di lotta all’illecito sfruttamento economico delle opere protette dal diritto d’autore, i Reparti operativi hanno eseguito oltre 24 interventi. Sequestrati circa 2.000 prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione “made in Italy” o non sicuri nonché rilevanti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE
Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo.
In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti, oggetto di un importante riconoscimento a cura del D.Lgs. n. 177/2016 e del decreto del Ministro dell’Interno datato 15 agosto 2017 che ha individuato il Corpo quale unica Forza di polizia nazionale deputata ad assicurare i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica in ambiente marino, cui sono state affidate le funzioni operative di sicurezza del mare.
A tale ultimo riguardo, la Guardia di Finanza collabora con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera FRONTEX fin dal 2007, anno in cui sono state avviate le operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione europea.
Allo stato attuale il Corpo sta coordinando, attraverso l’International Coordination Centre presso il Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, l’operazione “THEMIS 2019”, per il controllo del Mediterraneo centrale e meridionale, cui partecipano numerosi Paesi membri, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali (EASO, EFCA, EMSA, EUROPOL, FRA, EUROJUST, IOM, EEAS/CSDP, INTERPOL E UNHCR) e sta, altresì, prendendo parte, con la propria flotta aeronavale, alle attività di sorveglianza in Spagna e in Grecia attraverso le Operazioni “INDALO 2019” e “POSEIDON 2019”.
Nell’azione di contrasto ai fenomeni illeciti che interessano le coste meridionali del Paese, la Guardia di Finanza pone particolare attenzione al settore del basso Adriatico e dell’alto Ionio prospiciente le coste calabresi e pugliesi: proprio qui, infatti, si è riacutizzato il fenomeno del traffico di stupefacenti via mare, attraverso l’uso di potenti gommoni oceanici
Parlando più in generale, ammontano a quasi 8 Kg. le sostanze stupefacenti sequestrate dai reparti provinciali tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019: 3,3 Kg. tra hashish e marijuana, 3,9 Kg. di eroina e cocaina. 13 sono stati i narcotrafficanti arrestati e 1 mezzo utilizzati per l’illecito traffico sequestrati.