Un’importante operazione di servizi, col sequestro di 220.000 articoli, è stata condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli e fa seguito al recente ulteriore sequestro di 105.000 articoli di bigiotteria non rispondenti ai requisiti della sicurezza, operato a San Benedetto del Tronto nello scorso mese di maggio. Ancora una volta, le Fiamme Gialle hanno rivolto l’attenzione investigativa verso quei prodotti potenzialmente in grado di generare danni, anche di una certa gravità, a bambini ed adolescenti, le cui caratteristiche si pongono su piani di pericolosità ed insidiosità di una certa importanza, cercandosi, così, di prevenire incidenti (sovente alla ribalta delle cronache) attraverso il ritiro, dai mercati, di quei gadget e componenti destinati, ad esempio, alle “piccole donne” per la creazione di collanine, braccialetti, orecchini e spille. In tali prerogative, i militari del Gruppo Ascoli Piceno, a consolidamento dei servizi di controllo economico del territorio, hanno pianificato una serie di attività presso i locali mercati cittadini, scandagliando migliaia e migliaia di articoli al fine di riscontrane le conformità di legge e, contestualmente, in un’ottica di prevenzione dei fenomeni di contraffazione, anche la genuinità dei marchi apposti sui prodotti di diversa natura. Ed è presso una bancarella gestita da un trentaseienne extracomunitario residente ad Alba Adriatica (TE) che si è soffermata l’attenzione dei militari, i quali, dopo aver riscontrato le irregolarità relative alle mancate certificazioni sulla provenienza e sulle caratteristiche merceologiche delle merci esposte in vendita e l’assenza delle indicazioni relative alla sicurezza, hanno esteso il controllo all’intero campionario, sottoponendo quindi a sequestro tutti i 220.000 articoli. Fino a 26.000 euro è l’entità massima della sanzione amministrativa contestata all’imprenditore, titolare di regolare partita IVA, come sancita dal “Codice del consumo” (Decreto Legislativo n. 206 del 2005). Carenza di ogni requisito di sicurezza, componenti non certificate e di piccole dimensioni, molte delle quali costituenti un concreto pericolo di soffocamento in quanto sferiche e completamente lisce, sono tra le pregiudizievoli più pericolose che la Guardia di Finanza è riuscita, quindi, ad eliminare in poco tempo dal territorio piceno nell’ambito delle due operazioni “Safe jewelery” e “Safe jewelery 2”, attraverso il sequestro di complessivi 325.000 articoli “non sicuri”. Un impegno – quello, in rassegna, del Comando Provinciale di Ascoli Piceno – volto a salvaguardare la salute, l’incolumità e la sicurezza dei consumatori, diretto anche a restituire competitività e legalità al mercato, nel consolidamento delle prerogative di polizia economica e finanziaria esercitate dal Corpo a tutela dell’economia legale e degli imprenditori onesti.