Riconoscimento Unesco, il sindaco pronto a confrontarsi sulla proposta di M5s

Ascoli sembra pronta a riprovarci. Anche il ministro Bonisoli, invitato dai rappresentanti locali di M5s ad affacciarsi dalla terrazza del Caffè Meletti, ha dovuto convenire che piazza del Popolo potrebbe avere tutte le carte in regola per divenire “Patrimonio dell’Unesco”. E  il sindaco Marco Fioravanti apre la porta dell’Arengo per confrontarsi e valutare la proposta dei pentastellati di tentare nuovamente la strada della candidatura per entrare almeno nella “tentative list” (ovvero l’anticamera del riconoscimento Unesco). I 5 Stelle, che dopo un incontro a breve con preparati tecnici ministeriali intendono confrontarsi con l’Amministrazione comunale, chiedono compattezza da parte di tutti per potersi muovere nella direzione dell’obiettivo. Un obiettivo irraggiungibile ormai da decenni. Basti pensare che i tentativi, così come le illusioni, in passato ci sono stati, ma senza alcun esito. Tra l’altro, negli ultimi 16 anni, si è puntato prima sul centro storico nella sua completezza (nel 2003) e poi sul travertino (nel 2014), ma senza alcun risultato nonostante un lungo lavoro di preparazione dei relativi dossier.

 

Di fronte alla proposta risollevata proprio in queste ultime ore dal Movimento 5 Stelle ascolano, col consigliere comunale Massimo Tamburri in testa, il sindaco Fioravanti si dichiara pronto al confronto e a valutare con attenzione il da farsi.

«Ogni  proposta di valorizzazione del nostro patrimonio – sottolinea il primo cittadino – per noi è una opportunità. Per questo vorrei confrontarmi con loro ed esaminare la loro proposta. Sicuramente può essere una strada percorribile e noi accogliamo volentieri ogni tipologia di proposta che possa valorizzare l’attrattività turistica della nostra città».  L’Arengo, attraverso il sindaco, apre, dunque, le porte al confronto per approfondire la questione e capire come avviare e portare avanti questo percorso».  Il tentativo per candidare piazza del Popolo per il riconoscimento a “Patrimonio dell’Unesco”, dunque, sembra fattibile. Ma è chiaro che serviranno tempo, lavoro e tutte le informazioni necessarie e corrette. Stavolta, tra l’altro, senza che l’ipotesi possa essere scambiata o strumentalizzata come propaganda elettorale, visto che il voto è alle spalle da circa un mese.

Nel frattempo, lo stesso Massimo Tamburri conferma che «a breve ci incontreremo con una persona molto qualificata che opera  a livello ministeriale per approfondire tutta una serie di aspetti legati alla procedura, alla tempistica, anche per capire dettagliatamente di tutto quello che sarà necessario per intraprendere questo percorso. Su questo aspetto, ci attendiamo una risposta compatta da parte di tutte le forze politiche e le componenti cittadine, considerando che su questi obiettivi bisogna essere uniti. E’ chiaro che si dovranno valutare diversi aspetti, sia per quel che riguarda le difficoltà da superare che gli eventuali ritorni positivi per la città, anche a livello turistico, senza dimenticare anche i vincoli e le prescrizioni da rispettare qualora si riuscisse nell’impresa».

La differenza, rispetto ai precedenti tentativi, pur se parametri e restrizioni sono in continua evoluzione, potrebbe stavolta essere dettata dalla scelta dell’oggetto della candidatura che, per la prima volta, sarebbe concentrata su piazza del Popolo, rispetto ai precedenti tentativi che erano stati imperniati, come detto, prima sull’intero centro storico e poi sull’aspetto più specifico del travertino. Del resto, importanti testate giornalistiche straniere avevano inserito il “salotto” ascolano tra le più belle piazze d’Europa. E il ministro Bonisoli, dall’alto della terrazza del Meletti, annuiva…

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