Il percorso per uscire fuori dal lungo tunnel dell’effetto-terremoto passa anche attraverso la ripresa e il potenziamento del trasporto urbano. Ed ecco l’opportunità da cogliere per il capoluogo piceno come per altri comuni nelle aree colpite dal sisma, entro oggi, 31 agosto: la Regione mette sul piatto appositi finanziamenti per migliorare il servizio del trasporto bus e in particolar per sistemare fermate esistenti o realizzarne delle nuove. A disposizione ci sono 230.000 euro per a sistemare le fermate bus non adeguate o istituirne nuove, anche per “ricucire” un po’ il territorio sconquassato dal terremoto attraverso il trasporto pubblico su gomma.
La somma massima che ogni Comune potrà ottenere sarà pari all’investimento sostenuto per ogni fermata, considerando che l’importo assegnato non potrà superare i 20.000 euro per ogni fermata. Saranno, comunque, presi in considerazione eventuali interventi già effettuati a partire dallo scorso gennaio. Non potranno essere finanziati, invece, interventi sulle fermate inserite nei territorio nelle zone con Sae (ovvero le casette nei comuni dell’epicentro) per le quali sono previsti appositi fondi speciali post sisma. Nel caso in cui le risorse richieste per gli interventi proposti dai Comuni attraverso la manifestazione d’interesse fossero superiori allo stanziamento disponibile, sarà formulata una graduatoria redatta in base a criteri di priorità.
I criteri che si utilizzeranno per scegliere le fermate da sistemare, potenziare o adeguare si basano su specifici criteri: in primis si finanzieranno interventi per fermate con elevata pericolosità (posizione in curva, prossimità di intersezione, mancanza di spazio per l’attesa/discesa dell’utente, carenza di percorsi idonei per raggiungerla), poi fermate individuate come principali o comunque facenti parte del programma di esercizio delle linee di trasporto pubblico locale classificate come principali, a seguire fermate con scarso attrezzamento (mancanza di pensilina, segnaletica, illuminazione e altro) e, andando avanti, considerando il livello di utilizzo (numero medio di utenti che fruiscono giornalmente della fermata), la presenza di richiesta di intervento da parte di Comuni o privati, la percentuale di cofinanziamento offerta dal Comune, le fermate ubicate su strade di proprietà regionale. Verranno, quindi, assegnati punteggi alle varie proposte che l’Arengo e gli altri Comuni decideranno di inviare e ci sarà anche una maggiorazione del punteggio pari al 40 % per gli interventi scelti dalla lista delle fermate a maggiore priorità predisposta dalla Regione. A parità di punteggio, le domande saranno collocate in graduatoria in base all’ordine cronologico di arrivo. Alla fine del percorso, con l’accoglimento delle varie proposte inserite in graduatoria, si andrà a definire la mappa della nuova rete di fermate bus da sistemare o realizzare ex novo nelle zone colpite dal terremoto.
LE FERMATE ASCOLANE
Diverse le fermate bus sul territorio ascolano inserite nell’elenco delle priorità, molte delle quali relative alle strutture da inserire come pensiline o altri elementi per la sicurezza degli utenti. Tra le varie fermate ascolane che figurano tra le priorità ci sono quelle sulla Salaria al bivio di Marino, in viale Treviri davanti all’Enel, a Rio Selva, a Mozzano (davanti al bar “Xxl”), nella zona di Villa Panezia, sulla Salaria all’altezza del bivio di Appignano, a Mozzano vicino al ponte Scattolini, alla rotatoria del Marino, nella zona della pesa a Porta Romana, a Campolungo nella zona del bivio per “Il Poggio”, un’altra a Porta Romana, in zona “La ciuca”, a Villa Re di Mozzano, all’ex Fornace a Mozzano, al bivio di Casamurana, a Cavaceppo sulla vecchia Salaria, al ponte del bue sempre sulla vecchia Salaria e a Santacroce e altre ancora. Oltre a queste fermate inserite nell’elenco delle priorità regionali, il Comune potrà inserire altre zone.