Entro novembre 21 famiglie ascolane sfollate dovranno lasciare hotel e b&b

Entro fine novembre le famiglie ascolane sfollate per il terremoto che si trovano in b&b o in hotel dovranno abbandonare le strutture per cercarsi un’altra sistemazione. Salvo pagarsi direttamente la stanza. Quindi, 21 famiglie, per un totale di 52 persone, dovranno subito richiedere il contributo di autonoma sistemazione e poi trovare un appartamento in affitto, per non restare senza un tetto. Tutto questo entro meno di 3 mesi. Questo perché, di fatto, sulla scorta di una comunicazione della Protezione civile inviata anche all’Arengo nell’estate 2018, con la quale si preannunciava l’ipotesi di dover far uscire dalle strutture ricettive le famiglie sfollate entro lo scorso mese di dicembre (con scadenza poi prorogata di un anno), proprio in questi giorni gli uffici comunali preposti, all’interno del Comando dei vigili urbani, hanno inviato una lettera ai diretti interessati indicando la data del prossimo 30 novembre quale termine ultimo per lasciare b&b e alberghi.

 

Una comunicazione, quella dell’Arengo, che ha colto di sorpresa le famiglie, anche per il lasso di tempo a disposizione per sistemarsi altrove, ma che nasce da precise indicazioni della Protezione civile riguardo un cambio di rotta finalizzato soprattutto a ridurre le spese post sisma a tre anni di distanza dalle prime scosse. Si inizia, dunque, a dare corso al processo di revisione del sostegno post-terremoto, considerando che c’è sicuramente anche una minore disponibilità di fondi. La lettera inviata, quindi, alle famiglie ascolane che tutt’ora vivono in b&b o alberghi avendo avuto la casa dichiarata inagibile, è arrivata ad indicare la data di addio obbligato alle strutture, individuata nel prossimo 30 novembre, sulla base degli indirizzi preannunciati a suo tempo dalla Protezione civile nazionale e ribaditi di recente anche da una lettera ai Comuni della Regione Marche. Si tratta, come detto, di 21 nuclei familiari, per un totale di 52 persone, che a questo punto avranno meno di 3 mesi di tempo per trovare un’alternative ed evitate restare senza un tetto.

 

A questo punto, gli uffici competenti per l’aspetto dell’aiuto alle famiglie sfollate, facenti riferimento all’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni, si sono già attivati per aiutare i nuclei familiari che entro il 30 novembre dovranno lasciare i b&b e gli alberghi nella ricerca di una sistemazione idonea. Mentre, parallelamente, gli interessati dovranno richiedere la concessione del Cas, ovvero il contributo di autonoma sistemazione, per poter sostenere le spese per l’affitto di una abitazione. E’ chiaro, però, che in poco tempo si dovranno trovare le soluzioni per le 21 famiglie che hanno ricevuto la comunicazione in questi giorni. Basti pensare che, dopo la proroga di un anno dello stato di emergenza che scadeva il 31 dicembre scorso, nel gennaio scorso le famiglie ascolane in strutture ricettive erano 29 (per un totale di 72 persone). E, quindi, da gennaio ad oggi 8 nuclei familiari hanno trovato una sistemazione alternativa. Già da lunedì prossimo, l’Arengo si attiverà mettendosi in contatto con i diretti interessati proprio per cercare di accompagnare verso la soluzione del problema le persone coinvolte dal provvedimento.

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