Il prossimo venerdì l’attore Vincenzo Bocciarelli sarà a Montalto Marche dove nella Sala Nobile di Palazzo Paradisi alle ore 17,30 leggera’ alcuni brani del romanzo l’Apostolo di Ascoli scritta dal compianto Armando Bianchini. Bocciarelli, ci parli del suo rapporto con la letteratura e come è nato l’incontro con l’Apostolo di Ascoli.
“Ormai da diversi anni vengo spesso chiamato per dare voce alle letture per le presentazioni di molti romanzi, saggi, opere letterarie in genere. Il mio rapporto con i libri e lettura ha radici ormai lontane. Fin da piccolo mia madre mi leggeva nel talamo nuziale vite di personaggi e racconti antichi al posto delle solite favole. Ricordo di essere stato completamente rapito dal fascino della vita di Santa Caterina da Siena, figura la cui forza e determinazione mi hanno accompagnato per tutta la vita. Di seguito mio padre, che ripetutamente a me e ai miei fratelli ci diceva di leggere. Ricordo la sua frase light-motive pronunciata con la sua voce baritonale: <non ti vedo mai con un libro in mano!>
E via subito di corsa a scegliere un volume nella grande biblioteca di famiglia dove mi immergevo in pubblicazioni di ogni genere ed alcune molto antiche. Il profumo di quelle pagine è ancora tatuato nella mia memoria”.
“Penso che l’arte della recitazione, – continua Bocciarelli, – del teatro parta proprio dal rapporto con la parola. Siamo davvero ciò di cui ci nutriamo. Ricordo che alla scuola media quando studiavo lettere, italiano, amavo leggere da solo a voce alta la divina commedia. Poi ho scoperto in seguito che al tempo di Dante si scriveva e leggeva sempre in voce ed era altresì vietato leggere con il solo pensiero. L’incontro con L’Apostolo di Ascoli nasce grazie al regista e caro amico Antonio Centomani che mi ha reclutato alla prima presentazione del volume avvenuto lo scorso maggio a Roma. Antonio sta lavorando su un progetto cinematografico molto importante, proprio sulla vita di questo incredibile personaggio che ha lasciato una traccia importante nella vita spirituale e umana della città di Ascoli Piceno e non solo. Ho così avuto modo di conoscere la cara signora Adele Bianchini, donna dalla profonda sensibilità e la sua famiglia, per non parlare della carismatica Suor Paola che mi ha donato un bellissimo portachiavi con l’immagine del santo che porto sempre con me”.
“L’Apostolo di Ascoli” è il terzo romanzo storico dello scrittore Armando Bianchini venuto a mancare non molto tempo fa. In questo volume il Bianchini romanza l’intera vita dell’ascolano Mons. Francesco Antonio Marcucci, uno dei personaggi più rappresentativi della Chiesa del XVIII secolo. Vissuto in un periodo pervaso dagli ideali razionalisti e illuministici si impegnò nella lotta all’ignoranza del popolo e all’emancipazione della donna. Le sue predicazioni attirarono le simpatie delle masse, offrendo loro la luce del Vangelo e il culto dell’Immacolata Concezione. Utilizzò tutti i beni di famiglia per fondare ad Ascoli l’Istituto delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, volto all’istruzione e all’insegnamento dei lavori domestici delle fanciulle.