Ricostruzione, si stimano 10 anni. Problemi per gli edifici (il 10%) con abusi edilizi rilevanti

Sono passati tre anni, ma il terremoto lascia ancora un segno tangibile. Basta guardare l’elenco delle ordinanze di evacuazione, con relative schede Aedes, che si allunga anche in questi giorni. Ma in questo scenario ci sono altri due dati che preoccupano. Il primo riguarda le stime dell’Ufficio per la ricostruzione, di cui anche l’Arengo è venuto a conoscenza, secondo cui per completare gli interventi nelle zone terremotate serviranno altri 10 anni considerando anche il potenziamento del personale nei vari uffici preposti. Il secondo dato, relativo ad Ascoli città, è quello delle tantissime difformità edilizie riscontrate nel 90% degli edifici presenti di cui oltre il 10% sono relativa a casi di abusi importanti, per i quali si rischia anche di non poter sbloccare la ricostruzione ed i relativi contributi. E’ proprio per questi motivi che l’Arengo ha deciso di suonare una sorta di campanello d’allarme e di rimboccarsi le maniche chiamando a collaborare tutte le categorie tecnico-professionali che dovranno lavorare per l’obiettivo della ricostruzione. Col primo passo previsto proprio domani, giovedì 26 settembre all’auditorium Montevecchi, per cercare di capire, in questa prima fase, come ridurre i tempi anche per le centinaia di edifici che dovranno sanare le difformità esistenti. E, in una percentuale che va oltre il 10%, come detto, capire come e se sono superabili anche gli esistenti abusi edilizi di una certa rilevanza.

Il tema nel tema, in questa ricostruzione che rischia di far registrare tempi biblici, è proprio quello delle difformità e degli abusi veri e propri che erano già presistenti al terremoto in molti palazzi ascolani e che ora rischiano di diventare una vera e propria zavorra sui tempi previsti per risistemare i danni e riportare gli edifici in questione a tornare agibili e ad ottenere i relativi contributi. In questo senso, l’architetto Ugo Galanti, dirigente comunale per il settore edilizia privata, conferma l’importanza di questo confronto coi tecnici per abbreviare per quanto possibile i tempi che, specie per le situazioni da sanare, si prospettano molto lunghi.

 

 

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