Il vice presidente del consiglio comunale di Ascoli, Pietro Frenquellucci, interviene sulla questione Unesco attraverso una nota che che riportiamo integralmente.
“Il sindaco, le pentole e i coperchi che mancano.
La vicenda della lettera annunciata, ma né scritta né inviata per la candidatura di Ascoli a patrimonio dell’Unesco va ben al di là delle facili battute e ironie (il sindaco, le pentole e i coperchi che mancano). Testimonia invece un modo di concepire l’amministrazione pubblica che oscilla dalla inconsapevole faciloneria al ben più grave tentativo di illudere i cittadini su quanto si sta facendo e invece non si è fatto. O peggio ancora sulla convinzione che gli ascolani siano disposti a bersi qualunque sciocchezza venga loro propinata. Lasciamo ai cittadini la scelta.
Dal nostro punto di vista registriamo un comportamento assolutamente inaccettabile da parte del primo cittadino a cui è seguito, invece che le scontate e dovute scuse per aver cercato di ingannare la città, un goffo tentativo di giustificarsi giungendo al punto di scaricare la responsabilità dell’accaduto sulla crisi di governo avvenuta ben dopo l’annunciata lettera (inesistente) sulla vicenda Unesco da parte del primo cittadino. La stampa locale, infatti, riportò con soddisfazione la notizia della ripresa del lungo cammino verso il riconoscimento internazionale di Ascoli tra il 24 e il 25 luglio scorso dopo che il sindaco aveva annunciato l’invio della lettera in una conferenza stampa. Nessun equivoco, dunque, né di tempi né di strategie.
E mentre il sindaco scriveva la lettera fantasma, contemporaneamente si accorgeva – ma fino ad allora dov’era stato Fioravanti? Non aveva ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio comunale e di autorevole esponente della maggioranza al governo di palazzo Arengo? – che il percorso per arrivare a fare di Ascoli un patrimonio dell’Unesco era lungo, complesso e molto difficile. E allora, invece di dire chiaramente come stavano le cose, e magari ammettere che aveva detto una cosa risultata all’atto pratico non vera, ha preferito tacere illudendo la città che il cammino concreto per il tanto atteso riconoscimento era stato riavviato proprio grazie alla lettera di cui si era pubblicamente vantato.
Ora, annuncia Fioravanti, verrà attivata una commissione che studierà il da farsi e così via, come ormai accade da anni, ma anche stavolta perde l’occasione di scusarsi con la città non tanto perché sia stato compromesso il percorso per il riconoscimento di Ascoli patrimonio dell’Unesco, assolutamente no, ma per la macchia che ha procurato alla credibilità delle istituzioni cittadine”.
Pietro Frenquellucci – Vice presidente del Consiglio comunale