Si è arrivati ad individuare attraverso una gara, dopo vari tentativi andati a vuoto, la società che andrà a gestire le storiche botteghe sotto il chiostro di San Francesco. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata la ditta Frittoso Lab di San Benedetto che ha presentato la migliore offerta rispondendo all’appello lanciato dall’Arengo proprio per andare a riaprire, completando i lavori mancanti, quei locali che da decenni ormai sono inutilizzati. In questo modo, si cercherà di rivitalizzare ulteriormente quello storico chiostro che, dopo vari interventi di risanamento per danni subiti anche in passato per il sisma, rappresenta comunque uno dei più suggestivi scorci del centro storico.
La gara per l’aggiudicazione dei locali all’interno del chiostro di San Francesco, ormai da troppo tempo inutilizzati, ha portato all’individuazione della società Frittoso Lab che ha offerto un canone mensile di 1.625 euro al mese da riconoscere all’Arengo, dal quale andare a scorporare le spese che il nuovo gestore dovrà sostenere per il completamento edile dei locali, come previsto dal bando di gara. La gestione sarà affidata per 6 anni con possibilità di rinnovo per altri 6. Nello specifico, i locali assegnati dall’Arengo, col fine di garantire una loro valorizzazione, riguardano complessivamente una superficie di circa 120 metri quadrati e, come detto, si trovano proprio all’interno del chiostro di San Francesco. Il bando di gara, in questo caso, era stato predisposto e pubblicato il 27 maggio scorso, sulla base anche del nuovo progetto definitivo di completamento delle botteghe all’interno del chiostro che la giunta comunale aveva approvato il 3 maggio scorso. E il successivo 26 giugno si era svolta la gara. Ora è stata formalizzata l’aggiudicazione, con l’accollo dei lavori previsti per il completamento dei locali quantificato in 105.000 euro.
Chiaramente, il nuovo gestore dovrà attenersi alla destinazione stabilita dall’Arengo, ovvero utilizzandoli per «esposizione e vendita di prodotti artigianali tipici con degustazione di cibi (tipologia di attività di somministrazione) o di produzione e vendita di prodotti artigianali non alimentari (artigianato artistico o tradizionale)». Una matrice, dunque, prettamente orientata al discorso turistico.