Nonostante il diniego a finanziamenti da parte dell’Ufficio ricostruzione, la giunta dell’Arengo dà il via libera alla demolizione della curva sud al Del Duca. Con il sì arrivato proprio nell’ultima seduta dell’esecutivo, ora si spiana la strada al bando di gara e, quindi, al cantiere per buttare a terra la storica struttura che per decenni ha ospitato il cuore della tifoseria dell’Ascoli calcio. L’Arengo ha deciso, nonostante la risposta negativa arrivata dall’Ufficio ricostruzione relativa a possibili finanziamenti (diniego arrivato con la motivazione che si tratta di demolizione e non di messa in sicurezza), di pigiare sull’acceleratore e intervenire, andando anche ad eliminare ogni possibile rischio per la pubblica incolumità anche all’esterno dello stadio. Il costo dell’intervento, sulla base del progetto approvato, è stato stimato in 285.000 euro, considerando poi che si andrà al ribasso in fase di gara. Gara che dovrebbe essere espletata con l’appalto dei lavori, tempi tecnici permettendo, per il prossimo mese di gennaio.
Dopo varie valutazioni e studi, l’Amministrazione comunale ha deciso di procedere, caricandosi sulle spalle l’intervento di demolizione della curva sud (visto il no arrivato dall’Ufficio ricostruzione) rompendo gli indugi per andare sia ad evitare il protrarsi di una situazione di potenziale pericolo sia all’interno che all’esterno dello stadio, sia per consentire anche di dare uno sguardo in avanti, nell’ottica del completamento futuro dell’impianto sportivo. In pratica, muovendosi sulla base delle rilevazioni e dei sopralluoghi effettuati dai tecnici, l’Arengo ha recepito il fatto che la curva sud così come si trova attualmente rappresenterebbe «un potenziale pericolo sia per il transito veicolare che per i pedoni» e, a seguire, nello scorso mese di giugno ha scritto al Servizio di protezione civile regionale (trasmettendo anche il progetto di demolizione) per ottenere un assenso riguardo il possibile inserimento dell’intervento di demolizione tra quelli di messa in sicurezza per cui è ammissibile il rimborso della spesa, come previsto dalla nota del Capo dipartimento della protezione civile nazionale del dicembre 2016. In risposta, però, l’Ufficio per la ricostruzione delle Marche ha comunicato che «tale intervento non è riconducibile a quelle di messa in sicurezza e quindi, come tale, non ammissibile al corrispondente finanziamento». La giunta comunale, quindi, ha preso atto del diniego ed ha deciso di approvare un progetto definitivo che tenga conto dei vincoli operativi dettati dalla struttura da demolire e dallo spazio in cui la stessa si trova per in costo previsto, come detto, in 285.000 euro. Fondi che saranno pescati nel bilancio comunale. E adesso si tratterà di accelerare i tempi per la gara e l’esecuzione dell’intervento che oltre restituire sicurezza permetterà anche di riaprire come da previsioni la strada sotto la nuova tribuna est e gettare un’occhio anche sul futuro dello stadio.
Il problema della curva sud emerge nella sua evidenza dopo le scosse telluriche dell’agosto 2016 e di quelle seguenti, come confermato dai tecnici che hanno eseguito nel tempo i vari sopralluoghi e hanno rilevato danni significativi. E proprio il 30 agosto del 2016, la commissione pubblico spettacolo richiese all’Arengo di effettuare indagini sull’idoneità statica delle curve e della tribuna ovest. Nel successivo mese di novembre, relazioni delle indagini alla mano, risultava che la curva nord era idonea all’utilizzo, la tribuna ovest aveva problemi sulla copertura (poi risolti anche grazie all’Ascoli calcio), mentre la sud era non idonea. Da qui il via di tutto l’iter, mentre nel frattempo si è utilizzata una gradinata mobile fino al completamento della nuova tribuna est.