Anche la Protezione civile comunale patisce gli effetti del terremoto e, a tre anni di distanza, si ritrova, paradossalmente, in emergenza. Senza una sede. Lo stato di fatto, è ancora quello di una struttura inagibile, quella appositamente utilizzata all’ex Villaggio del fanciullo, che impedisce ai volontari del gruppo comunale di operare in condizioni adeguate e che costringe ora l’Arengo a dover ricorrere ad un bando per poter individuare un immobile alternativo da utilizzare come sede del servizio almeno fino al completamento dei lavori nell’attuale sede inutilizzabile.
In attesa di completare gli interventi per ripristinare la fruibilità della sede della Protezione civile all’ex Villaggio del fanciullo, la giunta comunale ha deciso di predisporre un avviso pubblico per cercare altre soluzioni che consentano al gruppo comunale che si occupa delle emergenze di poter operare senza problemi. Si cercano, dunque, altri immobili che possano ospitare il servizio di Protezione civile del Comune che, attualmente, deve arrangiarsi operando comunque senza poter fruire di un punto di riferimento dal punto di vista operativo e logistico. Con un sostegno che è arrivato in tal senso dall’accoglienza provvisoria nella sede del Comando dei vigili urbani, incluso il piazzale esterno per poter parcheggiare i mezzi. Ma è chiaro che proprio quello che dovrebbe essere considerato il punto di riferimento per le emergenze non può ritrovarsi ad operare, ci si passi la paradossale ripetizione, in condizioni di emergenza. Per questo si è deciso di procedere con un avviso esplorativo rivolto a soggetti pubblici e privati che, sul territorio comunale o ad esso limitrofo abbiano la disponibilità di concedere in affitto immobili idonei ad ospitare la sede della Protezione civile comunale in attesa di ritrasferirla, una volta avvenuta la messa in sicurezza, nella sede originaria. Inoltre, è stata anche inoltrata una richiesta alla Protezione civile regionale per poter ottenere un eventuale rimborso delle spese da sostenere per l’eventuale canone di affitto della sede temporanea che si andrà ad individuare. Va detto che in passato si era prospettato il possibile utilizzo di un capannone della Ciip, la società che si occupa del servizio idrico, ma non si è riusciti a concludere la trattativa per una sopravvenuta indisponibilità dei locali inizialmente indivudati. A questo punto, si tratta di sanare questa paradossale situazione che vede la Protezione civile… in emergenza per una sede inagibile.