Dopo l’intervento del sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, critico in relazione alla gestione della sanità regionale per quel che riguarda il territorio delle Marche sud, ora arriva la replica di Manuela Marcucci, Responsabile Sanità del Pd della provincia di Ascoli.
Ecco l’intervento integrale della Marcucci: “Il sindaco Fioravanti, dopo aver partecipato alla cena commemorativa alla marcia su Roma delegittimando agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine della nostra città, Medaglia d’oro al Valor militare per attività partigiana, tenta di rimediare cercando di buttare fumo negli occhi agli ascolani parlando ancora una volta di una materia che non conosce, cioè la Sanità. La sottoscritta e il Partito Democratico sono più interessati, come già dimostrato in questi mesi, a parlare di sanità in termini concreti per migliorare i servizi offerti piuttosto che rispondere a una polemica politica di parte a favore di Castelli . Di fronte a tanta “ignoranza” non posso però rimanere in silenzio. I cosiddetti primari, come li definisce Fioravanti, da anni sono definiti dalla normativa nazionale, Direttori di Struttura Complessa e quindi e in quanto tali, sono chiamati a garantire percorso clinico, cosa di cui si occupano giornalmente con alta professionalità, ma anche la funzionalità complessiva del reparto facendosi garanti anche dell’inventario. L’unica proposta rivoluzionaria che fa, sarà quella di chiedere al sindaco Piunti di associarsi nella richiesta di una modifica del funzionamento della Conferenza dei Sindaci per arrivare al voto ponderato solo per mettere più potere nelle mani dei sindaci che amministrano città con più abitanti. Proposta nei fatti inutile. La legge dà il compito alla conferenza dei sindaci di valutazione consultiva e non decisionale; la proposta di Fioravanti risulterebbe essere discriminatoria nei confronti dei sindaci che amministrano comuni con meno abitanti mettendo in discussione il principio di uguaglianza del diritto all’assistenza sanitaria. Anche qui, Invece di far valere la capacità di convinzione, tenta solo la prova muscolare! Per ultimo la cosa veramente comica, se non fosse che l’argomento è estremamente serio, è quella che, mentre con una mano chiede un’alleanza al suo compagno di partito Piunti per un improbabile disegno, con l’altra gli cancella l’ Ospedale Madonna del Soccorso. È infatti del tutto evidente che se si propone il Mazzoni come azienda ospedaliera si giustifica di fatto la chiusura di tutte le altre strutture sanitarie sul territorio piceno. L’altro effetto è quello di lasciare il campo aperto alle strutture private non convenzionate che potranno farsi carico dei servizi e prestazioni che al momento vengono garantiti dalla sanità pubblica e convenzionata con il Servizio Pubblico. Noi siamo da sempre per una riorganizzazione della sanità di tutto il territorio Piceno dove il Nuovo Ospedale dovrà garantire il massimo delle professionalità e tecnologie nella presa in carico dell’utente con patologie acute mentre i due presidi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto dovranno essere di supporto con l’attività di pronto soccorso e primo intervento, gli ambulatori specialistici, gli ambulatori di diagnostica, i servizi di trattamento e cura che non necessitano di ricovero, la lunga degenza, e l’Hospice. In questo contesto non manca il progetto del potenziamento dei servizi territoriali, di assistenza domiciliare, di assistenza al paziente non autosufficiente non autosufficiente e/o fragile”.