Nel quadro del Progetto ReSTART dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale è nata una collaborazione fra l’Area Difesa del Suolo dell’Autorità e il gruppo dei geologi dell’Università di Camerino che si occupano di geomorfologia, coordinato dal prof. Gilberto Pambianchi.
L’accordo riguarda una campagna di studi su una serie di fenomeni franosi che interessano la dorsale appenninica tra Campotosto e Camerino.
Il lavoro di indagine si svolgerà sia sul terreno sia tramite l’analisi delle immagini RADAR satellitari, la cui coordinazione è affidata al dr. Aldo Piombino, consulente dell’Autorità.
I risultati di tali indagini saranno molto importanti perché permetteranno di far luce su una serie di processi franosi precedentemente quiescenti che i terremoti del 2016 hanno riattivato. Lo studio consentirà inoltre di analizzare il comportamento avuto da tali fenomeni franosi negli ultimi tre anni.
Obiettivo finale del lavoro è verificare e aggiornare le mappe della pericolosità da frana, anche in funzione della ricostruzione e della protezione di infrastrutture essenziali esistenti nelle aree interessate dal progetto (strade, elettrodotti, gasdotti) e del reticolo idrografico (fiumi, torrenti e laghi) presente in questo territorio.
“Siamo molto soddisfatti di questo accordo che va verso la direzione da noi auspicata”, dice il Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale Erasmo D’Angelis, “quella cioè di una stretta collaborazione tra chi come noi si occupa di pianificazione del territorio e il mondo universitario della ricerca scientifica e tecnologica che lo studia”. D’Angelis sottolinea l’importanza di simili indagini “per le Marche e non solo”, e aggiunge: “Il progetto ReSTART nasce dalla volontà di chiudere la stagione della continua rincorsa delle emergenze per entrare finalmente nella stagione della prevenzione. Sarà il primo modello di conoscenza di tutti i caratteri e le problematiche del territorio finalizzato a individuare soluzioni integrate e a ridurre i grandi rischi da fenomeni naturali. In quest’ottica – conclude D’Angelis – l’accordo siglato con l’Università di Camerino costituisce un ulteriore tassello molto importante”.
“Siamo particolarmente orgogliosi – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – di consolidare la collaborazione con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale. Ancora una volta l’Università di Camerino mette a disposizione degli Enti del territorio le proprie conoscenze e competenze: i geologi ed i geomorfologi Unicam operano infatti sul territorio dell’Italia Centrale da più di 60 anni, ed hanno acquisito dati utili alle attività dell’Autorità. Il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Pambianchi, in particolare, potrà fornire un importante contributo scientifico per i numerosi aspetti idrogeologici e geomorfologici che interessano l’Appennino centrale”.